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Io non ci trovo nulla di scandaloso nel fatto che una donna decida di portare con sé il suo bambino, quando intraprende un importante viaggio di lavoro.

Poi, nel mondo c’è chi viaggia in prima classe, su un volo di Stato, e chi, invece, è costretto a rischiare la vita salendo su un barcone.

Ma questi, a ben vedere, sono dettagli.

18.11.2022

La terra è di tutti.
Restiamo umani.

Sia chiaro: io qui non sto alimentando alcuna polemica.

Sto semplicemente solidarizzando con la madre nella foto – come farebbe qualsiasi donna, madre, cristiana al mondo.

O no?

La verità ti fa male

È bello che al concerto del primo maggio qualcuno si occupi di politica, è bello che lo faccia un personaggio molto amato dai giovani e che le sue parole siano nette, chiare, inequivocabili.

Fedez ieri ha affermato tre cose che sono sotto gli occhi di tutti.

  1. La lega sta facendo ostruzionismo per bloccare un disegno di legge che gode di larghissimo consenso nel Parlamento e nel Paese.
  2. La lega vanta tra i suoi politici più di un omofobo – dal signore che avrebbe voluto mettere nel forno il figlio gay a quello che chiedeva ai gay di comportarsi “come persone normali”.
  3. Gli ultracattolici intransigenti di destra sono, nella migliore delle ipotesi, una massa di ipocriti in buona fede.

Scandalo.

La Rai, che aveva chiesto al cantante una copia del suo discorso, lo ha contattato prima del concerto per convincerlo a non essere così esplicito e diretto.

Queste cose non si possono dire.
Magari Salvini si offende.

Scopriamo quindi che la destra ama chiamare le cose “con il loro nome” solo quando deve rivendicare il diritto di insultare e discriminare altri esseri umani.

2.5.2021

Bravo Fedez.
Trenta e lode.

La finalità inconfessabile

Il Governo non è caduto, ma resta appeso a un filo.

Proviamo a capire cosa è accaduto: facciamo un passo indietro.

Lunedì Matteo Renzi ha parlato all’Italia praticamente a reti unificate – era ovunque, ma nessuno ha avuto nulla da ridire, incluso Mentana, che pochi mesi fa accusava il Presidente del Consiglio di organizzare conferenze stampa nel bel mezzo del suo telegiornale (!).

In tutte le trasmissioni cui ha partecipato, Renzi ha risposto alla domanda “perché?”, facendo riferimento ai banchi con le rotelle; al MES; al governo delle forze di intelligence, alla primissima bozza del recovery.

Ha spiegato quali sono stati gli errori di Conte, ma non ha mai detto cosa intendesse ottenere uscendo dalla maggioranza di governo – per poi astenersi sulla fiducia (!).

La domanda da porre era questa: cosa volete ottenere? Quale è la vostra finalità?

A questa domanda Renzi non avrebbe potuto dare alcuna risposta.

Totale:
Arriveranno prima o poi questi benedetti fondi europei.

Ma non saranno il Presidente Conte ed il suo governo a gestirli. Perché una larga parte della nostra classe politica non tollera che sia una persona seria, equa ed imparziale – che peraltro affiderebbe il compito ad altri tecnici! – a dividere la torta (lo avevo scritto il sei giugno, su questo stesso blog).

Ieri è nato un governo di minoranza, che gode di ampia fiducia alla camera dei deputati, ma non ha i numeri per governare al Senato.

Nel bel mezzo di una pandemia le cui conseguenze sul lungo termine sono ancora tutte da decifrare. Quando avremmo avuto bisogno di una guida salda e lungimirante. Ci ritroviamo con un governo debole e claudicante, delegittimato agli occhi dell’Europa.

Congratulazioni a chi lo ha reso possibile ed a chi ne ha approfittato.

Se qualcuno avesse ancora avuto dei dubbi: questa gente pensa esclusivamente al proprio interesse personale.

Roma 20.1.2021

Mala Tempora Currunt

Meloni spera in Trump – la classifica degli auspici impossibili

Dopo l’illuminante commento dell’onorevole Meloni – “spero che le violenze cessino presto come richiesto dal Presidente Trump” – vi propongo la mia classifica degli auspici impossibili.

  1. Mi auguro che la televisione non trasmetta più programmi trash, come chiesto anche da Barbara D’Urso.
  2. Assieme a Le Iene vorrei tanto un giornalismo meno spettacolare e più deontologicamente corretto.
  3. Immagino un futuro in cui i politici non siano soprattutto influencer, come ha dichiarato ieri Salvini.
  4. Vorrei tanto che nessuno aspettasse il mio voto per confermare o ribaltare il risultato finale, come ci ha insegnato Borghese.
  5. Auspico una televisione meno arrogante, volgare e urlata, come ha chiesto anche Sgarbi.
  6. Spero in un mondo di pruriginosa castità, come ha chiesto Rocco Siffredi.
  7. Vorrei tanto che le persone passassero meno tempo sui Instagram come ha scritto Chiara Ferragni.

Podio

  1. Auspico che la gente smetta di mangiare junk food, come disse anche McDonald’s
  2. Sarebbe bello se gli anziani la smettessero di “fidanzarsi” con ragazze che hanno circa sessant’anni meno di loro, come ha affermato più volte Silvio Berlusconi.
  3. Mi auguro che i politici la smettano di rigirare continuamente la frittata, nell’illusione di avere a che fare con dei cretini, come suggerisce Giorgia Meloni.

Roma 8.1.2021

Castigo Ridendo Mores
❤️

Lo sguardo amico

Parigi – Michel Zecler è un cittadino maschio e nero di quarantuno anni di età, di professione fa il produttore musicale. Una sera, mentre sta camminando per strada, viene intercettato da una pattuaglia della polizia che nota qualcosa di gravemente sospetto: questo losco figuro non indossa la mascherina.

Zecler entra allora nel suo studio di registrazione per prenderne una, ma viene raggiunto da tre agenti che, convinti di essere al riparo da occhi indiscreti, iniziano a picchiarlo con grande sadismo ed inaudita violenza – gridando irripetibili frasi razziste.

Richiamati dai rumori, arrivano in soccorso di Zecler alcuni colleghi e musicisti. A quel punto un agente lancia un fumogeno dentro lo studio e la colluttazione si sposta in strada, dove l’uomo continua ad essere ferocemente picchiato dalle forze dell’ordine.

Alla fine i presunti criminali – quelli innocenti, senza la divisa – vengono portati tutti in commissariato: gli agenti mettono a verbale che Zecler li ha aggrediti, provando a sottrarre loro l’arma.

Ma c’è un ma.

Il sistema di telecamere a circuito chiuso dello studio di Zecler ha registrato tutto, compresi gli insulti razzisti. Mentre i vicini hanno filmato quanto accaduto in strada.

La Francia è stata quindi scossa da indignazione popolare e proteste e disordini – proprio mentre si apprestava ad approvare una legge per cui nessuno può diffondere immagini “malevole” di agenti in servizio.

Ecco cosa resta di questa storia – a parte il razzismo e la violenza dei “poliziotti” coinvolti – le benedette, sacrosante e mai abbastanza amate immagini.

Per strada, al parco, nei negozi, veniamo quotidianamente ripresi da centinaia di occhi indiscreti – tra telecamere di sorveglianza e telefonini.

Diminuisce la privacy, aumenta la sicurezza.

Per le persone oneste, con le garanzie di un Paese democratico e civile, il gioco vale senza ombra di dubbio la candela.

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