Caro Donato

Lui è Donato De Caprio, con ben tre milioni di follower, è uno dei tik toker più famosi d’Italia.

Donato ha iniziato filmandosi mentre preparava i panini presso un noto forno napoletano. I suoi video, semplici, genuini, essenziali, hanno conquistato subito moltissimi follower, attratti dalla simpatia del salumiere e dalla bellezza delle preparazioni.

Eppure, quando Donato era all’apice del successo, i suoi datori di lavoro gli hanno chiesto di smettere di fare video. Ha perso così, molto pubblico, ma non si è perduto d‘animo.


Grazie all’interessamento di un giovane imprenditore, anche lui molto noto su Tik Tok, ha aperto il suo locale ed è tornato a deliziare i suoi fan.

Sin qui, la vita di Donato sembrava un bellissimo film a lieto fine. Una storia di successo, fatta di colpi di scena, momenti difficili e inaspettate rivincite.

Purtroppo, il destino aveva in serbo per lui un colpo durissimo: la madre di Donato è stata recentemente assassinata, probabilmente da una vicina di casa, affetta da gravi problemi mentali.

Vorrei quindi manifestare tutta la mia solidarietà, il mio cordoglio e il mio affetto a quest’uomo. Una persona genuina e vera, che ha recentemente perso la ricchezza più grande.

21.4.2023

Caro Donato, il tempo è una bugia.
Chi abbiamo amato resterà per sempre con noi.

La ruota di scorta

(Londra) – La Regina Elisabetta decise di mandare in guerra Harry, e non William, perché la sua eventuale morte in battaglia non avrebbe danneggiato eccessivamente la corona.

Queste le rivelazioni dell’ex-comandante in capo dell’esercito britannico, sir. Mike Jackson, il quale afferma di aver discusso con la regina circa l’impiego in battaglia di entrambi i principi.

“William fu tenuto a casa perché era l’erede al trono, per Harrry, invece, si trattava di un rischio accettabile”.

Adesso, forse, sarà più chiaro a tante persone per quale motivo il libro autobiografico di Harry si intitola “spare” – che in italiano significa “riserva”, “scorta”, ricambio”.

Quando fu pubblicato, ne discussi con Anna Pettinelli e Sergio Friscia, su Radio Dimensione Suono, sottolineando che per un secondo genito può essere parecchio difficile crescere all’ombra del primo – tanto che esiste una precisa sindrome psicologica che descrive questo disagio.

Come vi sentireste se mandassero voi al fronte – e non vostro fratello maggiore – perché, secondo le logiche di potere della famiglia, voi potete essere sacrificati, lui no?

Avete idea di come si possa sentire una persona che viene trattata cosi?

12.4.2023

Un rischio accettabile.

Demoni

(Milano) – 11 del mattino, una ragazza di ventun anni sta viaggiando sul treno, verso Bergamo. Mentre passa di vagone in vagone, per chiedere informazioni sul tragitto, ritrova un uomo di circa quarant’anni che aveva già incontrato in stazione e che le aveva consigliato di prendere proprio quel treno.

Lo sconosciuto la tira verso di sé, la fa stendere e la immobilizza, stringendola tra il finestrino e i sedili. La violenta per dieci minuti.

Nel vagone c’è un’altra persona che, invece di intervenire, scappa non appena intuisce ciò che sta accadendo. La ragazza, in preda al panico, sviene per lo choc.

Quando si riprende, urla con tutto il fiato che ha in gola, colpisce il suo aggressore e riesce a fuggire.

Raggiunge il controllore. Poi, insieme, corrono verso il capotreno. Le porte vengono immediatamente chiuse, ma l’aggressore è già riuscito a dileguarsi tra le fermate di Porta Vittoria e Forlanini.

Questa drammatica storia di cronaca nera fa tremare i polsi, riempiendo il cuore di sdegno e di rabbia.

Non si può vivere in un mondo così, in cui una donna può essere violentata su un treno, in pieno giorno, mentre chi potrebbe aiutarla, si dilegua, pensando che, in fondo, non sono fatti suoi.

Speriamo che l’aggressore venga presto acciuffato e che paghi fino all’ultimo giorno di carcere, secondo giustizia, per le sue azioni.

Speriamo che venga individuato anche l’inqualificabile codardo che è stato, a suo modo, complice.

7.4.2023

Una carezza per la vittima. Se la conoscete, statele vicino, abbiatene cura.

L’amore donato

Sofia Sacchitelli aveva solo 21 quando le è stato diagnosticato un raro tumore al cuore. Studentessa di Medicina a Genova, sapeva che non le sarebbe rimasto molto tempo da vivere. È caduta quindi in una profonda depressione (come, immagino, potrebbe accadere a chiunque ricevesse una notizia del genere).

Poi, la scintilla, il colpo d’ala.

Sofia, nel tempo che ancora le restava, ha deciso di fare qualcosa di utile per tutte le “altre persone che hanno ricevuto una sentenza di morte” – diceva.

Ha fondato quindi la onlus “Sofia nel cuore”, con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca, ed è divenuta un punto di riferimento nella battaglia contro le malattie rare. Tanto che la sua Università l’ha insignita di una medaglia al merito, per il grande attaccamento dimostrato ai valori medici e scientifici.

Sofia è scomparsa pochi giorni fa.
Lasciandoci il suo impareggiabile esempio di coraggio e di amore per la vita.

Abbiamone cura, aiutiamo la ricerca.

23.3.2023

Di noi resterà solo l’amore che abbiamo donato.
❤️

Dettagli

Io non ci trovo nulla di scandaloso nel fatto che una donna decida di portare con sé il suo bambino, quando intraprende un importante viaggio di lavoro.

Poi, nel mondo c’è chi viaggia in prima classe, su un volo di Stato, e chi, invece, è costretto a rischiare la vita salendo su un barcone.

Ma questi, a ben vedere, sono dettagli.

18.11.2022

La terra è di tutti.
Restiamo umani.

Sia chiaro: io qui non sto alimentando alcuna polemica.

Sto semplicemente solidarizzando con la madre nella foto – come farebbe qualsiasi donna, madre, cristiana al mondo.

O no?

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