Bossetti è stato condannato all’ergastolo – anche in appello. Qualcuno dirà: viva la giustizia! Da un certo punto di vista lo dico anche io. Permettetemi però di sollevare qualche piccolo dubbio. A me pare che questo processo si regga interamente sui risultati di una complicatissima perizia. A parte ciò, non c’è lo straccio di una prova. Spero sia davvero il colpevole. Ma tendo a sospettare delle condanne senza arma del delitto, senza un solo testimone, senza un movente certo – ripeto “certo”. Perché fare ipotesi non costa nulla e siamo sempre in tempo. Nel caso di Yara, come nel caso di Chiara Poggi, è tutta una questione di frammenti di DNA… e di indizi… Lo sarebbe stato anche per Meredith, ma ci furono parecchie discussioni sul coltello trovato nella cucina di Sollecito. Soprattutto, in quel caso si ritenne “contaminata” la scena del delitto a causa di molti e maldestri errori investigativi. Insomma, alcune volte inquirenti e periti interpretano con certezza scientifica frammenti di DNA esposti per mesi alle intemperie, altre volte sembra che abbiano a che fare con i fantasmi, ignorano, contaminano o addirittura perdono le prove. Per questo motivo, io non riesco ad essere del tutto soddisfatto per l’esito del processo Bossetti. Spero davvero sia stato lui.
Perché la sicurezza di tutti noi non dipende solo dal fatto che in giro non ci siano criminali, ma anche dal fatto che nessuno possa essere condannato all’ergastolo senza prove.
Ps: Il DNA è la prova regina solo se il tuo professore di Procedura Penale è Bruno Vespa: la Vespa Regina. Confessio Est Regina Probationum. Il resto è giornalismo.