Violenza verbale e violenza fisica

Notte degli Oscar, Chirs Rock fa una battuta sull’alopecia della moglie di Will Smith, lui si alza, lo colpisce, torna al suo posto e, quasi in lacrime, gli urla di non pronunciare più il nome di sua moglie.

1) Will Smith non ha dato un pugno a Chris Rock, come scrivono molti giornali, gli ha dato uno schiaffo a mano aperta; 2) La moglie di Will Smith è malata da anni e non era proprio il caso di fare una battuta sulla sua alopecia; 3) Quando vivi fianco a fianco con una persona malata – che ami – e sai quanto soffre quotidianamente, ti senti male se qualcuno la ferisce ulteriormente solo per far ridere altre persone

4) Perché tu solo sai quanto profondamente e seriamente possa essersi sentita ferita mentre l’intera platea dei suoi e dei tuoi colleghi rideva di lei; 5) La violenza non ha scuse, quindi non condivido il gesto di Smith 6) Non esiste solo la violenza fisica, ma anche la violenza psicologica – e quella verbale.

La realtà è sempre complessa. Ed ha molte facce.

Io la vedo così

Ignoranza e censura

Io la vedo così.

1) Rachmaninov, Dostoevskij, Čechov e Kandinskij non hanno nulla a che fare con il conflitto in Ucraina: è scandaloso che qualcuno possa solo pensare di mettere all’indice la musica, la letteratura e l’arte russa come ritorsione per le scelte di Putin. Peraltro, censurando la cutura russa, stiamo offrendo a questa persona il ruolo della vittima – e non mi pare davvero il caso.

2) Se in Italia ci sono studiosi che hanno idee diverse dagli altri sul perché sia nata la guerra, devono avere il sacrosanto diritto di esprimerle. Senza destare alcuno scandalo o protesta.

Considerato che in questo Stato civile e democratico anche all’ultimo dei terrapiattisti no-vax è stato offerto un microfono, mi sembra assurdo che qualcuno pensi di censurare le opinioni di Alessandro Orsini, direttore dell’osservatorio sulla sicurezza internazionale dell’Università LUISS, solo perché non sono allineate a quelle di tutti gli altri.

Specifico che ho sentito con le mie orecchie (più volte) Orsini condannare “senza se e senza ma” l’invasione russa e mi spingo sino a dire che persino ove non la condannasse – e non è il caso – dovrebbe essere libero di esprimere queste sue idee – che chiaramente non condividerei.

Ancor di più, aborro l’idea che l’occidente possa mettere all’indice libri o boicottare grandi artisti sulla base di considerazioni meramente contingenti e chiaramente politiche.

Mi fa paura l’idea che una democrazia pensi di censurare opinioni scientificamente fondate, peraltro espresse in maniera educata e rispettosa.

26.3.2022

Io la vedo così