Considero devianza

Considero devianza la carbonara con la panna, la birra piccola, “il dolce non lo prendo, assaggio il tuo”.

Considero devianza la pizza con l’ananas, la nutella light, il parmigiano sulla pasta col tonno.

Considero devianza lo spoiler a tradimento, il tentativo di parlare a qualcuno che si è appena svegliato, i vocali che superano i tre minuti.

Considero devianza “scrivi amen e condividi”, le catene sui social network, i gruppi whatsapp e le canzoni reggaeton.

Non considero devianza l’obesità, il disagio mentale, l’anoressia e l’hikikomori.

Non considero devianza la dipendenza, il tabagismo o l’alcolismo.

Considero devianza ogni forma di violenza fisica o verbale; l’omofobia e il razzismo.

24.8.2022

Considero devianza il fascismo.

La serie TV per cui vale la pena avere una TV – no spoiler

La quarta stagione di Stranger Things rasenta la perfezione e può essere definita, a tutti gli effetti “epica”. La sceneggiatura intreccia con grande sapienza tre trame apparentemente separate; l’ambientazione anni ‘80 è stata ricostruita con una precisione commovente; i personaggi secondari, uno in particolare, sono talmente azzeccati da fare quasi ombra ai protagonisti.

Ho amato Stranger Things sin dalla prima stagione, temevo che non avrebbero mantenuto quel livello con le successive, non ero rimasto troppo soddisfatto dalla terza e difficilmente avrei potuto prevedere che la quarta avrebbe alzato tanto il livello, risultando ancor più bella della prima.

Dopo aver visto l’ultima stagione posso affermare che guardare questa serie tv è un ottimo motivo per avere una televisione in casa. Da sola, vale l’intero abbonamento a Netflix.

Molto di ciò che vediamo in Stranger Things è stato gia detto o scritto quarant’anni fa in diverse forme – fumetti, romanzi, canzoni, giochi di ruolo… – ma gli sceneggiatori sono riusciti nella colossale impresa di riproporre alla perfezione quello spirito e fare addirittura meglio dei loro Maestri.

Voto: 110 e lode.

Quasi impossibile fare meglio
🤟

Il rimorso che salverà il mondo

(San Marino)- Danilo Chiaruzzi, gestore di un negozio di alimentari, si è visto recapitare questa lettera, accompagnata da una banconota da dieci euro.

L’ha scritta un bambino svizzero che, il trenta maggio, ha rubato un ovetto kinder dal suo negozio.

“Non avevo i soldi” – spiega l’autore – “Mi dispiace molto, so di aver sbagliato. Spero che lei mi possa perdonare perché vorrei essere in pace”.

Chiaruzzi non crede ai propri occhi e racconta la storia sui social network.

“Ormai non mi sorprende più nulla, con quello che abbiamo passato in questi anni…” – commenta – “ma oggi mi sono ricreduto. Questa lettera dovrebbero leggerla tutti i ragazzini che, quotidianamente, per gioco o per sfida, mi rubano patatine, caramelle o altro. Gli risponderò con una cartolina e un invito a tornare in negozio per stringerci la mano”.

Leggo questa storia e mi immagino il giovane Benjamin, afflitto dal rimorso per aver rubato il suo ovetto Kinder; lo immagino mentre si tormentaq e pensa per giorni a come rimediare. Lo vedo nella sua cameretta, mentre scrive questa lettera, allegando una parte della sua paghetta e chiedendo umilmente scusa.

E penso che per questo mondo c’è ancora una speranza.

18.6.2022

Bravo Benjamin, 10 e lode

❤️

Esemplare, direi.

(Firenze) L’uomo che vedete nella foto si chiama Mohammead Imran, ha trent’anni, per arrivare in Italia ha affrontato un viaggio lungo due anni, oggi è disoccupato e vive in un centro di accoglienza per immigrati.

Pochi giorni fa ha trovato una borsa sul marciapiede, l’ha aperta e ha visto che era piena di soldi (mille euro, verificheranno i poliziotti).

Lui non li ha neanche contati.

Ha cercato la stazione della polizia più vicina ed ha consegnato la borsa, che è stata poi restituita alla legittima proprietaria.

“Mi hanno educato così”, ha dichiarato.

Molti diranno con superficialità che ha solo fatto il suo dovere.

Io invece credo che l’occasione faccia l’uomo ladro. E immagino che non sia affatto facile comportarsi in questo modo quando sei disoccupato e vivi in un centro di accoglienza. Aggiungo, infine, che conosco tante persone, paradossalmente anche ricche, che non si sarebbero fatte alcuno scrupolo.
Quindi credo che lui sia stato veramente molto corretto.
“Esemplare”, direi.

Bravo, Mohammead,
110 e lode
❤️

19.5.2022

Questi immigrati proprio non si vogliono integrare 😉

Una lotta senza confini

Il Procuratore Pecci stava passando il suo ultimo giorno di luna di miele in spiaggia, con sua moglie già in dolce attesa, quando due sicari l’hanno raggiunto e l’hanno ucciso.

I carabinieri che si occupano di narcotraffico gli avevano dato un soprannome importante, lo chiamavamo ”Il Falcone dell’America Latina”.

Perché Pecci aveva una missione dichiarata: evitare che le famiglie criminali italiane, in particolare le ‘ndrine calabresi, radicassero i loro traffici in Paraguay.

Era determinato, incorruttibile, preparato e capace come pochi altri.
Per questo motivo, come Falcone, è stato ucciso.

Ma Falcone diceva: “la mafia è un fatto umano. Come tutti i fatti umani, ha avuto un inizio e avrà una fine”.

Questa è la nostra speranza, che per ogni eroe che ci lascia ne nascano altri cento.

12.5.2022

Sit Tibi Terra Levis
[Che la terra ti sia lieve]
❤️

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