Grazie Bruno

(Milano) – Una donna di 43 anni, medico e madre, rientra a casa, in pieno giorno, parlando al cellulare. La segue un giovane, che irrompe dentro la sua abitazione, la picchia selvaggiamente e prova a violentarla.

Dopo interminabili attimi di terrore, la donna riesce a reagire, colpisce due volte il suo aggressore nelle parti basse, esce di casa e inizia ad urlare, chiedendo aiuto, sul pianerottolo.

Accorrre, assieme agli altri condomini, anche il signor Bruno, pensionato, 94 anni, origini siciliane.

Appena capisce cosa è accaduto, Bruno torna a casa, prende la sua pistola scacciacani, entra da solo nell’appartamento della signora, intercetta il malvivente e lo tiene sotto tiro, obbligandolo ad aspettare l’arrivo dei carabinieri.

In questa storia ci sono due eroi. Uno, per quanto mi riguarda, è la stessa dottoressa, coraggiosa, determinata, combattente.

Il secondo è Bruno, che non si è voltato dall’altra parte. Bruno che ha rischiato in prima persona, che ha fatto la cosa giusta, che si è messo in gioco, nonostante l’età, per il bene comune.

Simbolo di valori antichi, che provengono dal Novecento.

12.5.2023

Grazie di vero cuore, Bruno.

Altro che “individui non produttivi”, da gente come voi, abbiamo tutto da imparare
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A che serve la scrittura?

Un giorno, a Napoli, Maurizio De Giovanni chiese al grande poeta e scrittore Eduardo Galeano quale fosse l’utilità pratica della scrittura.

Galeano gli raccontò della sera in cui andò a fare una conferenza in un paesino dell’entroterra uruguaiano.

Un posto sperduto, abitato da gente semplice e molto, molto, povera

A un certo punto, si alzò in piedi il Sindaco del paesino e disse: “Mi scusi, scrittore, io solo una cosa vorrei chiederle: noi, qui, non abbiamo mai visto il mare. Potrebbe raccontarci come è fatto il mare?”

Galeano afferma di aver parlato con grande impegno per ore. Perché aveva il compito di portare in quella sala “moltissima acqua”.

A questo serve la scrittura – concluse – a portare il mare dove non c’è.

Vi ho raccontato questa bellissima storia perché nei prossimi mesi tornerò a girare per l’Italia con il mio ultimo romanzo: l’oceano in una goccia.

Il 6 maggio, alle ore 18.30, sarò a Celano (Aq);
Il 16 maggio sarò in Sardegna per partecipare al festival letterario Liberevento – mi troverete, alle ore 19.00, presso l’airport library;
il 17 maggio, nella mattinata, sarò al Liceo Baudi di Vesme Iglesias, mentre la sera, alle ore 18.30, sarò a Carbonia – al circolo soci Euralcop;
il 4 giugno mi troverò invece a Stormarella (FG), dove parteciperò al Festival del Pensiero.

Non pretendo di portare con me tutta l’acqua del mare, sarà tuttavia un piacere potervi incontrare per raccontare la storia di una piccola goccia, dispersa nell’oceano.

Ora e Sempre

Non è vero che oggi è la festa di tutti.

Non è festa per i mafiosi, per i camorristi, per i membri delle logge massoniche deviate. Non è festa per quelli che evadono le tasse, inquinano i fiumi, costruiscono abusivamente edifici di sabbia.

Oggi non è la festa dei furbetti del cartellino, dei compagni di merende, degli imprenditori che ridono soddisfatti dopo un terremoto. Non è la festa dei politici corrotti e dei loro mille corruttori. Di chi non va a votare “tanto sono tutti uguali”.

Soprattutto, non è la festa di quelli che si professano orgogliosamente “fascisti” e tendono fieri il braccio, in segno di saluto.

Il 25 aprile è festa per chi ama questo Paese, la sua cultura, la sua arte e la sua Costituzione. È la festa di una fragile Democrazia nata grazie al coraggioso sacrificio dei nostri avi. Rispettiamola e difendiamola, tutti i giorni.

È la cosa più bella che abbiamo, la nostra unica e preziosa speranza di un futuro migliore.

25.4.2023

Ora e sempre

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La Festa della Speranza

La morte non è semplicemente il contrario della vita – come il nero per il bianco, la notte per il giorno, il silenzio per il suono. Spesso la morte si accompagna alla vita, la segue come un’ombra, resta silenziosa al nostro fianco per saltare fuori all’improvviso e farsi beffa della nostra ingenuità.

Ce ne rendiamo conto grazie ai tradimenti delle persone care, alle dipendenze, alle trappole che conosciamo benissimo ma in cui continuano a cadere immancabilmente e da sempre. La incontriamo nelle ferite che non abbiamo saputo curare.

Per questo motivo amo la Pasqua, perché “pasqua” significa “passaggio“; “salto“; “cambiamento“.

La Pasqua è la festa della resurrezione, in cui celebriamo la nostra capacità di spezzare antiche catene ed evadere dalle gabbie che ci rendono schiavi. La giornata in cui ricordiamo a noi stessi che la speranza è più forte della paura.

In cui comprendiamo che anche la notte più buia avrà come epilogo una spettacolare e fiammeggiante alba.

9.4.2023

Tanti auguri, amici carissimi, che possiate festeggiare oggi la vostra rinascita.

Non importa da quali rigidi inverni proveniamo.
Ci attende una splendida primavera.
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Comunicare e Comprendersi

Nella stragrande maggior parte dei casi, i problemi di coppia sono problemi di comunicazione. Due persone iniziano a discutere e, con il passare del tempo, cadono nel gorgo delle reciproche incomprensioni. Alla fine si convincono di non amarsi più.

Tuttavia, non è sempre l’amore a mancare, più spesso, manca la capacità di comprendere e di farsi comprendere.

Mi occuperò di questi argomenti nel seminario on line di lunedì 13 marzo, adottando uno stile semplice e accessibile a tutti, illustrerò i diversi stili di comunicazione e le trappole che più di frequente fanno naufragare un rapporto.

Dopo aver acquistato il tuo ticket, inviami una e.mail a info@guidosaraceni.com per avere il link dell’aula virtuale.

I posti sono limitati.

Trovi tutte le informazioni qui https://fb.me/e/161djYN7V

Cosa aspetti? Unisciti alla classe!

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