Chi salva una vita

(Napoli) – L’uomo che vedete nella foto si chiama Raffaele Coppola, ha 35 anni, sposato e padre di una bambina, lavora come addetto alle pulizie in un condominio del quartiere Chiaia.

Pochi giorni fa, mentre stava lavorando, è stato allarmato dalle grida di aiuto dei passanti. Appena è uscito dal palazzo, ha trovato un uomo di 62 anni privo di conoscenza e cianotico, riverso sul motorino con il quale aveva appena effettuato una consegna.

Raffaele si è fatto passare il telefonino con il quale una donna stava chiamando il 118 e, in costante contatto con i medici, ha messo in atto le manovre rianimatorie che aveva appreso anni fa, lavorando nella vigilanza non armata.

Il cuore del rider ha così ripreso a battere. È sopraggiunta l’ambulanza ed ha trasportato l’uomo in ospedale.
Più tardi, Raffaele ha ricevuto la visita della moglie e della figlia del sessantaduenne, che lo hanno rassicurato sulle condizioni dell’uomo, ringraziandolo per la prontezza di spirito, il coraggio e la competenza.

Si conclude così questa bella storia di grande solidarietà.

Per una benedetta volta, qualcuno non ha voltato la testa dall’altra parte. E dopo essere accorso sul luogo, non si è limitato a fare un video col telefonino.

Grazie di vero cuore, Raffaele, per questa immensa lezione di umanità.

20.4.2024

Chi salva una vita salva il mondo
❤️

Libere e vere

(Brescia) – Due ragazze, di quattordici e quindici anni, litigano perché sono interessate allo stesso ragazzo, quindi si picchiano selvaggiamente mentre un nutrito gruppo di coetanei le incita e le riprende col telefonino. Poi, la più grande estrae un coltello e colpisce più volte l’altra – che viene ricoverata in gravi condizioni in ospedale.

Alcuni commentatori, tra i quali anche Gramellini, scrivono che tutto ciò accade per colpa del patriarcato maschilista – una cultura così pervasiva e forte da condizionare anche le adolescenti.

Io credo che questo sia un modo superficialmente femminista di considerare la questione e credo che ragionare così sia parte del problema.

Mi spiego: le donne sono esseri umani. Sono in grado di odiare, di essere violente e cattive, esattamente come i maschi.

Provo ad essere più chiaro: se una ragazza a è possessiva e gelosa non sta imitando uno stereotipo maschilista e patriarcale.

Rinunciare agli stereotipi sessisti significa abbandonare una narrazione ipocrita e superficiale che, pretendendo di identificare il femminile con valori esclusivamente positivi, lo priva subdolamente della sua piena umanità.

Non faremo un passo in avanti sulla strada della parità di genere fino a quando non la smetteremo di privare il femminile della sua sacrosanta e legittima ombra.

Quando una donna è aggressiva, non è vittima della cultura maschile e non sta imitando un maschio.

Il che non significa che le ragazze abbiano fatto bene a picchiarsi – ci mancherebbe.

Significa che rinnegare e rimuovere ogni sentimento di aggressività e violenza nella nostra lettura del femminile è il più subdolo e pericoloso modo di discriminare le donne, rinchiudendole nella gabbia di un modello di luce e di ascetica perfezione.

25.3.2024

Libere di essere umane

La felicità

Oggi è la giornata mondiale della felicità. Di seguito, la classifica delle persone/cose che mi rendono felice.

10 – Chi non ha mai detto e mai dirà una sola volta in vita sua la pericolosissima frase “in fondo, siamo un po’ tutti psicologi”;
9 – Le Serie Tv con la S maiuscola – Breaking Bad; Stranger Things; Games of Thrones – sopra tutte le altre; a pari merito con il Cinema (Fellini, Spike Lee, Sorrentino e Tarantino sopra tutti gli altri) ;
8 – La narrativa e la Letteratura; a pari merito con la musica (ascolto e soprattutto esercizio quotidiano);
7 – Chi ti offre una mano prima ancora che tu abbia bisogno di chiedere aiuto; chi sa ancora dire “grazie”, “per favore” e “scusa”.; chi mentre parli ascolta davvero e fino in fondo, invece di pensare a cosa rispondere quando arriverà il suo turno;
6 – La natura in ogni sua forma e manifestazione: mare, campagna, montagna, alba, tramonto, neve, bosco e, soprattutto, GATTI.
5 – Lo sport come attività e come spettacolo – (💛❤️)
4 – La carbonara – a pari merito con la pizza, la nutellla e la birra ghiacciata (non filtrata). Qui entriamo in zona “idoli pagani”;
3 – La Ricerca – musicale, letteraria, filosofica e psicologica;
2 – Gli studenti che mi supportano (e soprattutto sopportano) qualsiasi cosa faccia ed ovunque vada;
1 – Gli amici di una vita, mia nipote, mia sorella, mia madre, la mia compagna… insomma, la sacra famiglia estesa (eterna croce e delizia).

Premio “stima e rispetto
Chiunque faccia volontariato

Premio “Grazie di esistere
I medici preparati e competenti che non si scordano di essere umani

Premio “Virtuale
Chi legge questi post, apprezza e condivide.

20.3.2024

Cosa ti rende felice?

Abbi cura di te

Il ragazzo è seduto nelle prime file, avrà 16, 17 anni… ha ascoltato con grande attenzione tutto ciò che ho detto, prendendo persino appunti. Ho incrociato più volte il suo sguardo, mentre parlavo e mi ha dato più volte l’impressione di trattenersi, di essere sul punto di voler dire qualcosa. Alla fine, si è deciso ad alzare la mano.

“Professore, mi scusi, io sono d’accordo con lei quando dice che, se stiamo vivendo un pessimo periodo, se avvertiamo un malessere, è una buona idea parlarne con uno psicologo, ma alcuni miei amici dicono che i nostri nonni sono cresciuti e sopravvissuti benissimo senza. E che tutte queste storie, alla fine dei conti, non fanno altro che rammollirci”.

“Grazie per essere intervenuto” – ho risposto “Tante persone la pensano come i tuoi amici, ed è esattamente questa forma di ignoranza che dobbiamo combattere.

Se un chirurgo operasse i suoi pazienti seguendo le procedure del XIII secolo, causerebbe la morte di tante persone e sarebbe radiato dall’albo alla velocità della luce.

Nel XXI secolo, operiamo con il laser, sperimentiamo protesi robotiche e nanotecnologie. Perché la salute, come ogni altro campo della scienza, della conoscenza e della tecnica, progredisce, evolve.

Quindi, non ha davvero nessun senso sostenere che i nostri antenati sono sopravvissuti senza parlare mai con uno psicologo: i nostri antenati vivevano meno di noi, i loro corpi soffrivano e si usuravano per malattie che noi, oggi, sconfiggiamo con una semplice pillola.

La psicologia esiste da poco più di un secolo, è vero, ma questo non è di certo un punto a suo sfavore, tutt’altro, ne testimonia l’avanguardia.

Per quanto riguarda invece l’essere rammolliti: se mi fa male un molare vado dal dentista, se temo di essere depresso o di avere una dipendenza, ne parlo con un professionista della salute mentale (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra). Non si tratta di essere deboli, ma di avere cura di sé.

Cerchiamo di non dimenticarlo mai.

La fragilità è il nostro superpotere”.

14.3.2024

Nessuno si salva da solo.
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Senza essere stati autorizzati.

Avviso agli studenti di pubblica sicurezza

Chiunque tra voi avesse scritto sulla propria bacheca “le manifestazioni di Pisa e Firenze non erano state autorizzate!!!” è pregato di interrompere lo sconsiderato abuso di sostanze stupefacenti, contattare uno psicoterapeuta (bravo) e recarsi urgentemente in segreteria onde firmare il modulo per il trasferimento alla facoltà di scienze teoriche ed applicate dei calzini spaiati.

L’autorizzazione esiste solo nelle vostre fantasiose testoline, colme di presidenti eletti dal popolo, governatori delle regioni, grandi elettori e premierati immaginari.

La libertà di riunione è stabilita espressamente dall’art. 17 della Costituzione e non richiede nessuna autorizzazione, ma solo un preavviso, (le autorità possono vietare una riunione solo per comprovati motivi di sicurezza e di incolumità pubblica).

La eventuale mancanza di questo preavviso non autorizza in alcun modo la polizia a manganellare senza criterio gruppi di quindicenni armati solo dei propri ideali.

Spero di essere stato chiaro.

Tanti auguri per l’esame di fenomenologia e storia del calzino di spugna bianco nella ciabatta o sandalo estivo, fondamentale obbligatorio del I anno, 9 CFU.

1.3.2024

Cialtroni
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PS: gli avvisi agli studenti sono frutto di un espediente retorico che uso per correggere le castronerie giuridiche diffuse dai mezzi di comunicazione di massa, non esprimono il punto di vista del mio Ateneo e non sono veramente rivolti ai nostri studenti. Contengono un elevato grado di (auto)ironia e nuocciono gravemente alla salute di analfacretini, legaioli e criptofasci.

Vi avverto: non intraprendo battaglie di intelligenza con gente palesemente disarmata.

Tanto si doveva.
Pace e bene.
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