Chi salva una vita

(Napoli) – L’uomo che vedete nella foto si chiama Raffaele Coppola, ha 35 anni, sposato e padre di una bambina, lavora come addetto alle pulizie in un condominio del quartiere Chiaia.

Pochi giorni fa, mentre stava lavorando, è stato allarmato dalle grida di aiuto dei passanti. Appena è uscito dal palazzo, ha trovato un uomo di 62 anni privo di conoscenza e cianotico, riverso sul motorino con il quale aveva appena effettuato una consegna.

Raffaele si è fatto passare il telefonino con il quale una donna stava chiamando il 118 e, in costante contatto con i medici, ha messo in atto le manovre rianimatorie che aveva appreso anni fa, lavorando nella vigilanza non armata.

Il cuore del rider ha così ripreso a battere. È sopraggiunta l’ambulanza ed ha trasportato l’uomo in ospedale.
Più tardi, Raffaele ha ricevuto la visita della moglie e della figlia del sessantaduenne, che lo hanno rassicurato sulle condizioni dell’uomo, ringraziandolo per la prontezza di spirito, il coraggio e la competenza.

Si conclude così questa bella storia di grande solidarietà.

Per una benedetta volta, qualcuno non ha voltato la testa dall’altra parte. E dopo essere accorso sul luogo, non si è limitato a fare un video col telefonino.

Grazie di vero cuore, Raffaele, per questa immensa lezione di umanità.

20.4.2024

Chi salva una vita salva il mondo
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Sei euro

(Torino) – Ha dell’incredibile questa storia: Kanda è un uomo di 50 anni, originario del Mali, soffre di una grave patologia renale, vive e lavora in Italia da circa dieci anni, con regolare permesso di soggiorno.

Sabato scorso, in piena notte, è stato svegliato dall Centro Trapianti del Molinette che, avendo finalmente trovato un rene compatibile, lo invitava a recarsi urgentemente in ospedale.

Felicissimo, ha preso un taxi, ma la sua corsa si è trasformata presto in incubo. L’uomo si è accorto infatti di avere con sé solo 15 euro in contanti, a fronte dei 21 richiesti dal tassista.

Kanda è quindi sceso dal taxi, alla disperata ricerca di un bancomat, pregando il tassista di attenderlo cinque minuti, ma quest’ultimo si è spazientito ed è ripartito, portandosi via anche uno zaino contenente carte di credito, documenti e, soprattutto, cartelle cliniche.

Solo grazie alla comprensione ed alla collaborazione di una validissima equipe di medici ed infermieri, Kanda è riuscito comunque a sottoporsi al trapianto.

Ora è in terapia intensiva.

Ha dichiarato che vorrebbe tanto rivedere il tassista e fargli una sola domanda: perché?

11.3.2024

Per sei euro.

Mala Tempora Currunt

Dettagli

Io non ci trovo nulla di scandaloso nel fatto che una donna decida di portare con sé il suo bambino, quando intraprende un importante viaggio di lavoro.

Poi, nel mondo c’è chi viaggia in prima classe, su un volo di Stato, e chi, invece, è costretto a rischiare la vita salendo su un barcone.

Ma questi, a ben vedere, sono dettagli.

18.11.2022

La terra è di tutti.
Restiamo umani.

Sia chiaro: io qui non sto alimentando alcuna polemica.

Sto semplicemente solidarizzando con la madre nella foto – come farebbe qualsiasi donna, madre, cristiana al mondo.

O no?

Una lacrima salata nel Mediterraneo

Loujin aveva solo quattro anni. È morta di sete a bordo di un barcone di disperati, un puntino di lacrime e preghiere disperso nel Mediterraneo.

Faceva parte di un gruppo di sessanta profughi siriani partiti dal Libano, alla ricerca di una vita migliore, libera da persecuzioni, guerra e malattie.

Tante navi commerciali sono passate vicino a quel gruppo di poveracci guardando altrove, mentre le autorità maltesi hanno ignorato sistematicamente le loro richieste di soccorso.

Dopo dieci giorni, a soccorrerli, si è fermato un mercantile.

Purtroppo per Loujin era già troppo tardi: è morta tra le braccia della sua mamma, implorando un goccio di acqua.

Non è la prima e non sarà l’ultima.

Pensateci bene quando vi viene la tentazione di supportare chi vaneggia di chiusura dei porti o blocco navale.

Pensate che una bambina di quattro anni ha sofferto un’agonia miserabile, terribile e dolorosa, perché nessuno si è degnato di aiutare un’imbarcazione alla deriva.

Pensate a Loujin, morta di sete, a quattro anni, in braccio alla sua mamma.

13.9.2022

Siano dannati per sempre l’egoismo, l’indifferenza, l’odio.

Sei figli venuti da lontano

Lui si chiama Antonio Silvio Calò, ha sessant’anni ed insegna filosofia in un liceo classico di Treviso. Assieme a sua moglie Nicoletta ha accolto in casa, nella sua già numerosa famiglia, sei ragazzi africani che oggi chiama “i miei sei figli venuti da lontano”.

Come ricompensa, in questi anni ha subito minacce e insulti di ogni tipo. Ad esempio, in tanti gli hanno augurato che i sei ragazzi africani stuprassero la moglie.

Nel mentre, i suoi sei figli venuti da lontano sono cresciuti in Italia e si sono perfettamente integrati: tutti lavorano e tutti pagano le tasse. Alcuni di loro stanno per sposarsi.

“E badate bene che io non sono uno del settore” – afferma – “sono un insegnante. Se ci sono riuscito io, vuol dire che si può fare! Lo Stato non ha scuse”.

Grazie di vero cuore per questo emozionante esempio di ospitalità, integrazione e accoglienza, Antonio. Congratulazioni per la tua fantastica famiglia. Un forte abbraccio a tua moglie, ai tuoi figli nati in Italia e ai sei “venuti da lontano”.

14.12.2021

Restiamo umani
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