Una lacrima salata nel Mediterraneo

Loujin aveva solo quattro anni. È morta di sete a bordo di un barcone di disperati, un puntino di lacrime e preghiere disperso nel Mediterraneo.

Faceva parte di un gruppo di sessanta profughi siriani partiti dal Libano, alla ricerca di una vita migliore, libera da persecuzioni, guerra e malattie.

Tante navi commerciali sono passate vicino a quel gruppo di poveracci guardando altrove, mentre le autorità maltesi hanno ignorato sistematicamente le loro richieste di soccorso.

Dopo dieci giorni, a soccorrerli, si è fermato un mercantile.

Purtroppo per Loujin era già troppo tardi: è morta tra le braccia della sua mamma, implorando un goccio di acqua.

Non è la prima e non sarà l’ultima.

Pensateci bene quando vi viene la tentazione di supportare chi vaneggia di chiusura dei porti o blocco navale.

Pensate che una bambina di quattro anni ha sofferto un’agonia miserabile, terribile e dolorosa, perché nessuno si è degnato di aiutare un’imbarcazione alla deriva.

Pensate a Loujin, morta di sete, a quattro anni, in braccio alla sua mamma.

13.9.2022

Siano dannati per sempre l’egoismo, l’indifferenza, l’odio.

Autore: Guido Saraceni

Professore di Filosofia del Diritto e di Informatica Giuridica, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Teramo - In viaggio.

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