Loujin aveva solo quattro anni. È morta di sete a bordo di un barcone di disperati, un puntino di lacrime e preghiere disperso nel Mediterraneo.
Faceva parte di un gruppo di sessanta profughi siriani partiti dal Libano, alla ricerca di una vita migliore, libera da persecuzioni, guerra e malattie.
Tante navi commerciali sono passate vicino a quel gruppo di poveracci guardando altrove, mentre le autorità maltesi hanno ignorato sistematicamente le loro richieste di soccorso.
Dopo dieci giorni, a soccorrerli, si è fermato un mercantile.
Purtroppo per Loujin era già troppo tardi: è morta tra le braccia della sua mamma, implorando un goccio di acqua.
Non è la prima e non sarà l’ultima.
Pensateci bene quando vi viene la tentazione di supportare chi vaneggia di chiusura dei porti o blocco navale.
Pensate che una bambina di quattro anni ha sofferto un’agonia miserabile, terribile e dolorosa, perché nessuno si è degnato di aiutare un’imbarcazione alla deriva.
Pensate a Loujin, morta di sete, a quattro anni, in braccio alla sua mamma.
13.9.2022
Siano dannati per sempre l’egoismo, l’indifferenza, l’odio.
Michela Cacciari aveva 16 anni il 6 dicembre del 1990, quando un aereo militare cadde sulla sua scuola, succursale dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, causando la morte di dodici ragazzi e ferendone altri 88 – molti dei quali, ancora oggi, portano sul corpo i segni delle fiamme.
Lei fu l’unica ad uscirne completamente illesa. Si salvò grazie al suo professore di Inglese, Andrew Bonafide, che avendo fatto delle esercitazioni in America, seppe comportarsi nel modo corretto, impedendole di lanciarsi dalla finestra, come fecero invece molti suoi compagni.
Michela perse in quella tragedia Elisabetta, la sua migliore amica. Pochi giorni fa è tornata al Salvemini per raccontare agli studenti una pagina di storia che l’ha vista protagonista, tenendo vivo il ricordo di Elisabetta e di tutti gli altri ragazzi che hanno perso la vita a causa dell’incidente.
“Ho vissuto con un macigno sul cuore per anni” – ha detto – “a causa del senso di colpa di essere sopravvissuta e di essere l’unica illesa”.
Cara Michela, ci tengo ad inviarti un forte abbraccio.
La tua testimonianza può aiutare molto gli studenti a capire quanto è importante e preziosa e fragile la vita. Insegna loro che non vale la pena buttare il tempo in discussioni e odio, perché domani è solo un’ipotesi ed è davvero perso tutto il tempo che non si spende amando.
Nel nostro Paese un numero sempre maggiore di matrimoni si conclude con un divorzio.
Prima di dare la colpa alla scristianizzazione della società, al dilagare dell’omosessualità, alle trasmissioni televisive o ai social network, ricordiamoci che troppe persone si sposano per paura di restare sole e poi fanno un figlio per colmare il silenzio.
Sperano di riuscire, in tal modo, a dare un valore ad una vita altrimenti priva di senso e di soddisfazioni.
L’unico motivo valido per sposarsi e mettere su famiglia è l’amore – vero, profondo, consapevole. Se manca questo, è meglio imparare a stare bene da soli che aggiungere altro dolore e confusione al mondo.
Perché non esiste nulla di più dannoso che fare le cose giuste per i motivi sbagliati.
Dirò una cosa impopolare, quindi so già che un sacco di persone si offenderanno, non saranno d’accordo e si dissoceranno in tutti i modi. Diranno che è colpa mia e di quelli come me se la sinistra perde e perderà sempre. So già come andrà a finire ma devo proprio farlo, lasciate che dica questa cosa, e poi mi prenderò tutte le responsabilità del caso. Ci sono abituato, la verità è sempre scomoda e rivoluzionaria.
Allora, la differenza tra la gente normale e gli elettori di destra non è politica, è umana.
Cosa avrei da spartire io con una persona che pensa di risolvere tutti i problemi del Paese gridando “genitore uno genitore due!” dal palco di un comizio? Cosa avrei da spartire con chi urla “prima gli italiani!1!!!”, con chi indossa giacche delle forze dell’ordine a casaccio e sicuramente mette anche la panna nella carbonara?
Cosa avrei da spartire con gli “ex terroni” che votano lega dopo essere stati insultati per anni, con chi bacia il rosario e ride quando affondano i barconi, con chi sta sempre dalla parte dell’assassino perché il ladro fa schifo – a meno che non abbia rubato 49mln di euro?
Cosa mi unisce a chi alza il braccio destro in segno di saluto, si reca ogni anno in pellegrinaggio alla cripta del duce per onorarne memoria, usa il cristianesimo come pretesto per discriminare e odiare chiunque non abbia le sue stesse idee?
Niente. Non abbiamo niente in comune. Niente da condividere. Niente da dirci.
Siamo come il giorno e la notte, i libri di Eco e quelli di Barbara d’Urso, le trasmissioni di Angela e il GF, chi compra i quotidiani e chi legge solo i social network, Guccini e Sfera Ebbasta.
Non si può dire! Radical chic! Professorone!
Mi dispiace amici, ma le cose stanno proprio così. Rivendico la mia totale estraneità al vostro circo di capre ammaestrate. Prendo le distanze. Dichiaro pubblicamente che apparteniamo a razze diverse, non c’è alcuna possibilità di dialogo con chi, a fronte di qualsiasi ragionamento politico, sa scrivere solo “maaaalox”, “rozicate”, “pidioti”.
Andate per la vostra strada, un giorno forse troveremo anche il modo di dialogare, ma per ora non c’è alcun confronto possibile.
14.6.2021
Io ascolto ancora De André, voi tenetevi pure la trap.
Una delle frasi che mi sento ripetere più spesso è “dove lo trovi il tempo per fare tutte le cose che fai?”. Questa domanda, apparentemente banale, contiene in sé un indizio importante del rapporto (sbagliato) che molte persone hanno con il tempo: perché il tempo non si trova, si crea.
Nessuno andrebbe da una persona molto muscolosa a chiedere: dove li hai trovati tutti questi muscoli? Nessuno domanderebbe ad uno scienziato: dove le ha trovate tutte queste lauree? Eppure tutti pensano che il tempo cresca sotto gli alberi come i funghi.
La verità è che il tempo non si trova, si crea (repetita iuvant). Con fantasia, determinazione, coraggio.
Non te lo spiegano a scuola, nessuno ti dice come fare, ma tutti, prima o poi, devono imparare come creare e difendere il proprio tempo.
Questo sarà l’argomento della lezione che terrò sabato dodici dicembre sul tema del time management – si tratta di un evento a pagamento, trovate le informazioni sulla mia pagina pubblica di Facebook, a questo link ————-> https://fb.me/e/3bKKfoKAx