Verso un posto nuovo

Uno dei miei brani preferiti dei Tiromancino è “Muovo le ali di nuovo”, non solo perché si incastra alla perfezione in un disco pieno di piccoli gioielli, come “La descrizione di un attimo”, “Strade” o “Due destini”, ma anche e soprattutto perché esprime con grande poesia una smania di cambiamento e rinascita che ho sempre sentito come mia.

Il malessere della caduta legato alla voglia di rialzarsi immediatamente e intraprendere un nuovo percorso.

“Per cominciare a diventare così com’è che avrei dovuto, solo se avessi comunque davvero voluto”.

Nel testo, Federico Zampaglione cita esplicitamente il mito di Icaro, monito perenne per tutti quelli che non si accontentano di posare i piedi al suolo; “tira due righe sul conto”, come fanno i viaggiatori, abituati alle partenze, avvezzi agli addii; guarda, come se fosse la prima volta, ogni singola “vecchia” cosa che lo circonda – a riprova del fatto che il viaggio di scoperta non è conoscere nuove terre, ma avere nuovi occhi.

Peraltro, di questo splendido brano esiste anche una riuscitissima versione alternativa – con una strofa firmata da Fabri Fibra che riprende ed esalta lo spirito della canzone originale

Scrivo oggi questo post perché pochi giorni fa ho avuto la grande fortuna di ascoltare i Tiromancino live, a teatro, a Teramo (Teatro Comunale di Teramo). Il concerto è stato nel suo complesso godibilissimo.

Tutti i brani dei Tiromancino sono costruiti con grande sapienza cantautorale, colgono sempre nel segno, richiamando le più eleganti e riuscite armonie della nostra tradizione musicale.

Zampaglione, sul palco, si muove con estrema disinvoltura, mentre i suoi musicisti eseguono dalla prima all’ultima nota senza l’ombra di una sbavatura.

Alle volte ho avuto l’impressione che i “nuovi” Tiromancino fossero davvero troppo lontani da quelli di cui mi sono innamorato nei primi anni 2000, ma il giudizio finale è stato comunque super positivo.

Andate a vederli dal vivo, se potete.

Passerete un’ottima serata immersi nella bella musica.

30.12.2022

E tornano più forti
In un giorno come gli altri
❤️

The Bad Guy

Ieri sera ho finito di vedere la prima stagione di The Bad Guy e ho deciso condividere con voi la mia recensione (no spoiler).

The Bad Guy è una serie TV prodotta da Amazon Prime Video e diretta da Stasi e Fontana. Il protagonista principale è Luigi Lo Cascio (che interpreta il magistrato antimafia Nino Scotellaro), mentre i co-protagonisti di questa prima stagione sono Claudia Pandolfi (Luvi Bravi) e Vincenzo Pirrotta (Salvatore Tracina).

Ci sono mille motivi per cui mi sento di consigliarvi di guardare The Bad Guy: la regia è rapida, priva di sbavature, ultramoderna; il montaggio è serrato; la fotografia regala immagini e colori mozzafiato; la colonna sonora è stata curata con estremo gusto; la recitazione di Lo Cascio è impareggiabile.

Ma soprattutto, consentitemi di dirlo, la trama è spettacolare.


Devo fare i miei più sinceri complimenti al trio Rampoldi, Serino e Stasi per aver intrecciato con così grande disinvoltura una moltitudine di temi e di sotto-racconti.

Il risultato è una narrazione piena di (auto)ironia, di colpi di scena e di suspence, che vi terrà inchiodati alla poltrona dal primo all’ultimo episodio.

Conclusioni
The Bad Guy sposta parecchio in alto l’asticella delle serie televisive italiane. Dovete assolutamente guardarla. L’unico neo, se così vogliamo dire, è che il finale vi lascerà appesi, in spasmodica attesa del seguito. Si tratta di un peccato tutto sommato veniale, che possiamo forse perdonare a Prime Video mentre aspettiamo la seconda stagione, ma solo a patto che si sbrighino a distribuirla.

22.12.2022

Voto 9
Davvero un ottimo lavoro.
Immagino che fosse parecchio difficile fare meglio.

Il cuore altrui

Il suicidio è un gesto complesso, frutto di una miriade di fattori, tutti importanti, che concorrono verso un unico esito.

Nessuno si uccide perché non riesce a laurearsi;
Nessuno si uccide perché viene bullizzato;
Nessuno si uccide perché è stato molestato da piccolo;
Nessuno si uccide perché la ragazza l’ha lasciato.

I bulli, i voti, l’amore sono pretesti.
Concause, dettagli di un quadro più grande. Magari la goccia che fa traboccare il vaso, magari l’occasione… mai l’unica causa.

Come dimostra il fatto che milioni di persone al mondo, ogni giorno, affrontano malattie, sconfitte, dolori.

Milioni di persone, ogni giorno, cadono.

Piangono, si arrabbiano, si disperano, poi si scrollano la polvere dai vestiti e si rimettono in cammino.

Questo lo voglio dire soprattutto a te che sei tentato di darti la colpa per il suicidio altrui: “ah, se solo avessi capito”, “se solo avessi detto”, “se solo avessi fatto…”

Fermati.

Smetti di torturarti.
Non aggiungere altro dolore al dolore.
La verità è che tu non hai nessuna colpa.

3.12.2022

Il cuore altrui è una terra straniera.