(Roma) – Il mondo della cultura è in subbuglio. Le destre hanno appena nominato Luca De Fusco nuovo Direttore Generale del Teatro di Roma. Lo hanno fatto con un vero e proprio blitz, in assenza dei membri del Consiglio di Amministrazione nominati dal Comune. Per di più, gli hanno proposto la esorbitante cifra di 150 mila euro l’anno per cinque anni – più del doppio di quanto percepisca attualmente.
Contro la nomina di De Fusco si sono schierati molti artisti (Germano, Garrone, Guanciale…), assieme, all’opposizione, unanime.
Elly Schlein, ad esempio, ha dichiarato che”La destra al governo, nazionale o regionale che sia, ha sempre e solo la stessa ossessione: occupare poltrone, promuovere gli amici, controllare attraverso i propri uomini le articolazioni del Paese”.
Difficile darle torto, considerato che in un anno e mezzo, il Governo ha promosso i suoi sostenitori, amici e parenti, nelle più importanti agenzie culturali del Paese (dal Maxxi al Piccolo di Milano, al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Biennale di Venezia…).
A questo punto il qualunquista sarà tentato di commentare che le cose, in Italia, sono sempre andate così.
Ma io non mi ricordo un Ministro della Cultura che:
1) afferma che Dante è stato il fondatore del pensiero della destra in Italia (!?!);
2) facendo parte della giuria del Premio Strega, dichiara candidamente di non aver letto i libri che ha giudicato e premiato;
3) deferisce alla Vigilanza della Rai la trasmissione radiofonica Un Giorno Da Pecora, lamentandosi per “un eccesso di satira” nei suoi confronti;
4) si lamenta con la RAI per una imitazione televisiva, che peraltro non lo riguarda;
Aggiungo che neanche Berlusconi, pur avvezzo agli editti, avrebbe mai cacciato in un sol colpo dalla RAI: Fazio, Littizzetto, Augias, Annunziata, Saviano, Gramellini… per sostituirli con trasmissioni di pessimo livello, che, a giudicare dagli ascolti, non guarda proprio nessuno, tantomeno gli elettori di destra.
Adesso venitemi a dire che è tutto normale, venitemi a dire che è sempre stato così.
Queste sono le disdicevoli vicende di un Paese allo sbando.
22.1.2024
Mala Tempora Currunt