Una collega che insegna letteratura italiana in un liceo di Palermo è stata sospesa dal lavoro per due settimane – con conseguente dimezzamento dello stipendio – perché i suoi alunni, in occasione della giornata della memoria, presentando un lavoro conclusivo, a seguito delle letture estive, hanno accostato in due slide il decreto sicurezza alle leggi razziali del 1938.
Il fatto è di una gravità inaudita, ma risulta al tempo stesso opportuno.
Mi consente di chiarire pubblicamente che quest’anno, quando ho spiegato ai miei studenti la legittima difesa, ho anche criticato esplicitamente la riforma voluta dal governo; quando abbiamo affrontato insieme il concetto di ospitalità come “principio giuridico fondamentale”, ho messo in dubbio la legittimità della chiusura dei porti; quando abbiamo studiato Hobbes, ho sviluppato molti parallelismi tra le idee espresse nel Leviatano e l’attuale situazione politica.
Da sempre, spiego il diritto facendo riferimento all’attualità. Da sempre, sprono i miei studenti a leggere i giornali ed a collegare ciò che studiano sui libri a quello che accade nel mondo. Credo che sia un ottimo modo per rendere vivo il diritto. Per consentire loro di comprendere la realtà che li circonda.
Ho sbagliato?
Come Presidente di Corso di Laurea non posso sospendermi da solo, ma chiedo formalmente al Ministro di intervenire qualora abbia in qualche modo violato i doveri connessi al mio ufficio.
Contestualmente, lo pregherei di farmi avere un copione per il prossimo anno.
In modo che possa imparare a memoria quale sia la “verità ufficiale” che dobbiamo insegnare ai nostri studenti.
Teramo A. D. 2019
Adesso sospendeteci tutti