Prove tecniche di dittatura

Una collega che insegna letteratura italiana in un liceo di Palermo è stata sospesa dal lavoro per due settimane – con conseguente dimezzamento dello stipendio – perché i suoi alunni, in occasione della giornata della memoria, presentando un lavoro conclusivo, a seguito delle letture estive, hanno accostato in due slide il decreto sicurezza alle leggi razziali del 1938.

Il fatto è di una gravità inaudita, ma risulta al tempo stesso opportuno.

Mi consente di chiarire pubblicamente che quest’anno, quando ho spiegato ai miei studenti la legittima difesa, ho anche criticato esplicitamente la riforma voluta dal governo; quando abbiamo affrontato insieme il concetto di ospitalità come “principio giuridico fondamentale”, ho messo in dubbio la legittimità della chiusura dei porti; quando abbiamo studiato Hobbes, ho sviluppato molti parallelismi tra le idee espresse nel Leviatano e l’attuale situazione politica.

Da sempre, spiego il diritto facendo riferimento all’attualità. Da sempre, sprono i miei studenti a leggere i giornali ed a collegare ciò che studiano sui libri a quello che accade nel mondo. Credo che sia un ottimo modo per rendere vivo il diritto. Per consentire loro di comprendere la realtà che li circonda.

Ho sbagliato?

Come Presidente di Corso di Laurea non posso sospendermi da solo, ma chiedo formalmente al Ministro di intervenire qualora abbia in qualche modo violato i doveri connessi al mio ufficio.

Contestualmente, lo pregherei di farmi avere un copione per il prossimo anno.

In modo che possa imparare a memoria quale sia la “verità ufficiale” che dobbiamo insegnare ai nostri studenti.

Teramo A. D. 2019

Adesso sospendeteci tutti

Fuoco è tutto ciò che siamo

“Trova ciò che ami e lascia che ti uccida”.

Questa frase di Bukowski mi è sempre piaciuta molto, credo che abbia un significato profondo, anche se, a suo modo, ambiguo. Si fa presto infatti a fraintendere, a pensare che il vecchio Charles stesse parlando dell’alcol, del sesso o delle droghe. Potrebbe sembrare un invito a perdere i freni inibitori, ad essere smodati, irresponsabili e folli sino alle più estreme conseguenze. Forse tanti giovani d’oggi la citano per questo motivo, chissà… io credo invece che il senso sia un altro e che non abbia davvero niente a che fare con la vita spericolata: il punto è che l’amore, qualsiasi forma di amore, impone un “decentramento” del sé. Amare significa infatti imparare a distogliere l’attenzione da se stessi, guardare altrove, smettere di preoccuparsi esclusivamente del proprio egoistico tornaconto. Badate bene, non intendo dire che amare significa diventare lo zerbino e lo schiavo di un’altra persona, ma che per amare dobbiamo rompere le catene, uscire dalla comoda gabbia che tutti ci costruiamo intorno, per andare verso il mondo, verso le cose, verso gli altri. In questo senso, quando trovi ciò che ami devi lasciare che ti uccida: l’amore è il il sicario dell’egoismo e dell”immaturità, lo spietato killer della convenienza personale.

Il 21 maggio uscirà in tutte le librerie il mio primo romanzoda oggi è disponibile in pre-order su Amazon, trovate il link qui sotto. Il libro narra di giovani studenti, di professori, di social network, di dipendenza, di musica, di amicizia, di cinema… ma sopra ogni altra cosa, è una storia d’amore nel senso che ho appena accennato e discusso. Si tratta del resoconto di un calore che arde nel profondo di ciascuno di noi. Spesso ne avvertiamo il crepitare durante l’adolescenza, quando siamo avvezzi alle passioni totalizzanti, ai sogni ambiziosi, alle imprese impossibili… Ma i più fortunati tra noi sanno che quel fuoco non morirà con il passare degli anni, resterà vivo, e tornerà anche parecchio utile, per illuminarne il cammino e riscaldarne le notti.

Perché bruciare è tutto ciò che facciamo.

E fuoco, amici miei, è tutto ciò che siamo.

 

Il Bar Sport

Immaginate di riunirvi una sera, a cena, a casa di amici. Ciascuno porta con sé un libro. Poi, dopo la cena, a turno, ciascuno ne legge poche pagine.

Così, senza perdere troppo tempo a commentare, analizzare, discutere. Il semplice piacere di condividere con gli altri una breve lettura ad alta voce.

Questo è, più o meno, lo spirito che anima il progetto 101 libri.

Ogni settimana pubblico un video in cui leggo poche pagine di un libro che a mio avviso vale davvero la pena leggere.

Nessuna polemica, nessuna discussione.

101 libri è il modo migliore che conosco per sfruttare i social network in maniera “sana” e, per così dire, “ecologica”.

Oggi è il turno di Stefano Benni e del suo ottimo “Bar Sport”.

https://youtu.be/3szTxhJYcBE

Roma A. D. 2019

Diffondiamo cultura e consapevolezza