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Io non ci trovo nulla di scandaloso nel fatto che una donna decida di portare con sé il suo bambino, quando intraprende un importante viaggio di lavoro.

Poi, nel mondo c’è chi viaggia in prima classe, su un volo di Stato, e chi, invece, è costretto a rischiare la vita salendo su un barcone.

Ma questi, a ben vedere, sono dettagli.

18.11.2022

La terra è di tutti.
Restiamo umani.

Sia chiaro: io qui non sto alimentando alcuna polemica.

Sto semplicemente solidarizzando con la madre nella foto – come farebbe qualsiasi donna, madre, cristiana al mondo.

O no?

Autore: Guido Saraceni

Professore di Filosofia del Diritto e di Informatica Giuridica, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Teramo - In viaggio.

1 commento su “Dettagli”

  1. Concordo pienamente aggiungendo che molte madri vorrebbero portare con loro i propri figli nei viaggi di lavoro (ammesso che la società per cui lavorano investa su una donna, ma non sul/sui figli) ma non possono permettersi di pagare il biglietto del treno/aereo a loro e alla eventuale tata per accudire il figlio/i durante le ore di lavoro.

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