In estrema e precisa sintesi

Abbiamo fatto la prima, la seconda e la terza – millantando, al bar con gli amici, di averne fatte almeno sei. Abbiamo indossato mascherine all’aperto, in casa, in macchina, da soli e in compagnia (sostituendo lo slogan “ne usciremo migliori” con il ben più realistico: “ne usciremo con le orecchie a sventola”).

Abbiamo mandato a casa il Governo Conte e accolto con entusiasmo il “Governo dei migliori” guidato da Mario Draghi; abbiamo osservato con grande sgomento e pari disgusto i nostri politici esultanti per aver definitivamente affossato il ddl Zan; abbiamo iniziato a discutere “seriamente” di Berlusconi come futuro Presidente della Repubblica.

Abbiamo gioito per la scarcerazione di Zaky.
Continuiamo a chiedere giustizia per Giulio Regeni.

Abbiamo vinto più o meno tutto ciò che era possibile vincere – e anche qualche campionato che ancora non esiste (da Eurovision agli Europei di Calcio a quelli di Pallavolo (maschile e femminile) al torneo preolimpico di Basket, è davvero impossibile citare tutte le vittorie azzurre, ma sono sicuro che mi darete una mano nei commenti.

Abbiamo trasformato il loro arrogante “It’s coming home” in un ben più corretto “It’s coming ROME”.

Abbiamo seguito con grande passione “Vita da Carlo”; “Squid Game”; “Strappare Lungo i Bordi”; “Don’t Look Up”; “È Stata la Mano di Dio” e “Spiderman: No Way Home”.

I più giovani hanno cantato a squarciagola i brani di Madame, Blanco, Achille Lauro, Fedez, Sangiovanni e Sfera Ebbasta. Anche tutti gli altri hanno cantato questi brani, ma senza avere idea di chi fossero almeno la metà dei nomi che ho citato.

Abbiamo ammirato i Maneskin mentre conquistavano il globo, vincendo Eurovision e gli MTV Music Awards, aprendo il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas, piazzando i loro brani nella classifica dei più ascoltati al mondo su Spotify.

Abbiamo salutato per sempre personaggi del calibro di Raffaella Carrà, Franco Battiato, Carla Fracci, Raoul Casadei, Gianfranco D’Angelo e Lina Wertmuller.

Abbiamo perso Gino Strada.

Ma adesso, caro 2021, la giostra è finita: sappiamo che con il covid non si scherza, che bisogna vaccinarsi e tenere comunque la guardia alta. Omicron appare meno letale… potrebbe essere il primo passo in discesa, verso una pacifica convivenza con il virus.

Speriamo che la prossima variante sia ancora meno aggressiva, una variante che punti a vivacchiare, a sopravvivere, a restare in carica fino alla fine della legislatura (la variante “Antonio Razzi”: “dai retta a me, chi te lo fa fare…”.)

Nei prossimi 12 mesi arriveranno i primi vaccini proteici e le medicine per curare gli infetti, il virus non scomparirà come per magia, ma noi, un pezzo alla volta, ci riprenderemo il mondo.

Roma 30.12.2021

Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai
<3

Rock n’ Roll is Here to Stay

Quando avevo dodici anni ero molto affezionato al mio amico Andrea, che aveva circa tre anni più di me. Andrea era intelligente, curioso, dotato di un peculiare acume e di una ottima educazione. Solo che il nostro background familiare era parecchio diverso – soprattutto dal punto di vista politico.

Quindi capitava spesso che avessimo delle discussioni che seguivano sempre lo stesso schema: io facevo un’affermazione di principio chiaramente estrema e tropo forte – del tipo “chi non suona rock non è un vero musicista”.

Poi mi appassionavo a difendere questa tesi con quella spregiudicatezza tipica degli adolescenti. Lui invece iniziava a formulare, molto pacatamente, ragionevolissime obiezioni che io ero, per onestà intellettuale, costretto ad accettare lentamente, una ad una, fino a ridimensionare quasi del tutto il mio sconsiderato assunto iniziale.

Mi vengono sempre in mente questi discorsi quando osservo ciò che hanno detto e fatto alcuni noti uomini politici e di spettacolo negli ultimi due anni.

  1. Il virus non esiste, è una banale influenza 2. Il virus esiste, ma non è grave 3. Il virus è grave, ma non si muore 4. Si muore, ma mai se sei giovane e in piena salute 5. Muoiono anche i giovani e in piena salute, ma è raro che accada…

Così, saltando da un “ma” all’altro, sono passati da no-covid a no-vax a no-mask a no-green pass.

Sono passati da “è tutto un complotto della NASA” a “io il vaccino l’ho fatto, ma sollevo qualche dubbio sulla legittimità costituzionale del secondo articolo del terzo dpcm di Conte, quarto comma, lettera f”.

Li osservo. Sorrido amaramente e scuoto la testa, ripensando alla infinita pazienza di Andrea.

Abbiamo a che fare con una piccola percentuale di fratellini minori che fanno ancora tanta fatica ad accettare la realtà delle cose.

È inutile aggredirli, insultarli o minacciarli.

Piano piano, un “ma” alla volta, si vaccineranno anche loro.

6.11.2021

Mala Tempora Currunt

– grazie per quelle discussioni, Andrea.

PS: chi non suona rock non è un vero musicista.

La Sentenza

In qualità di Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affrontò la prima ondata di covid, giustamente definita da molti commentatori come la più grave emergenza vissuta nel nostro Paese dal dopoguerra ad oggi.

Lo fece utilizzando anche lo strumento giuridico dei DPCM – Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Come giurista, mi schierai immediatamente dalla parte del Governo, sostenendo la correttezza formale e la sostanziale giustezza di quelle misure.

Dovetti quindi affrontare orde di analfafascisti assetati di sangue che, pur di contestare l’operato di Conte, citavano a sproposito un’intervista di Cassese della quale avevano compreso forse mezza parola.

Poi arrivò un giudice di pace di Frosinone che sollevò formalmente la questione di Costituzionalità e per loro fu l’apoteosi.

Benissimo.

Ieri la Corte Costituzionale ha risposto al quesito in maniera forte e chiara: il Presidente Conte ha operato in modo giuridicamente ineccepibile, rispettando la Costituzione e la gerarchia delle fonti che essa prevede.

Ci hanno frantumato l’anima per mesi, nel mezzo della prima ondata di una tragica pandemia, con la presunta illegittimità costituzionale dei DPCM, adesso, finalmente, la questione è stata risolta dalla massima Autorità in materia.

Cari analfafasci, la Corte ha parlato.
Ora potete chiedere scusa al Paese.

24.9.2021

Piccole grandi rivincite

Restare nei bordi

I no-vax paragonano il green pass alle discriminazioni nazi-fasciste nei confronti degli ebrei.

Oltre ad essere parecchio offensivo, questo parallelismo dimostra che non hanno compreso davvero nulla della situazione che stiamo vivendo.

Gli ebrei, gli omosessuali, le persone con disabilità e i rom furono infatti discriminati, torturarti e uccisi, semplicemente perché esistevano.

Ai non vaccinati chiediamo invece l’immenso sacrificio di non andare ai concerti o in discoteca, evitando assembramenti – lo facciamo per combattere il dilagare di una pandemia.

1) Chi possiede il green pass ha minori possibilità di contrarre il virus e dunque di trasmetterlo (basterebbe questo dato statistico a giustificare un trattamento differenziato); 2) Nel raro caso in cui un vaccinato contragga il virus ha possibilità minime di finire in terapia intensiva – e dunque di affollare gli ospedali, arrecando un danno all’intera comunità 3) pur essendo infettato e infettivo, il vaccinato evita che il virus replichi, impedendo la genesi di varianti più pericolose e aggressive.

Questi tre motivi giustificano un trattamento differenziato in ragione di ciò che le persone decidono di fare o non fare per tutelare se stesse e la comunità in cui vivono.

Cari no-vax, più facile di così ci sono solo i disegnini da colorare, cercate almeno di restare nei bordi 😉

21.7.2021

Il green pass non implica un privilegio per pochi, ma un beneficio per tutti.

Un ottimo esempio

Lo rifarei altre mille volte” dichiara da un letto d’ospedale Alfredo Cesarini, Sindaco di Santa Maria Nuova (Ancona).

A marzo, dopo aver vaccinato tutti gli ospiti della Casa di Riposo Comunale, gli operatori si accorsero che avanzava una dose.

“Fatela al Sindaco!”, proposero i residenti, ma lui decise di lasciarla al funzionario che si occupa della struttura. Si trattava di una scelta altruista e parecchio ragionevole, perché una RSA è sicura solo se, assieme ai residenti, vengono vaccinate tutte le persone che lavorano presso di essa o che vi accedono regolarmente.

Oggi, dall’ospedale in cui è ricoverato per covid, Alfredo Cesarini dichiara che rifarebbe altre mille volte quella stessa scelta.

“Da Sindaco sono tenuto a rispettare le leggi e a dare sempre l’esempio”.

Un esempio che vale davvero oro, per un Paese in cui troppi sgomitano, si fanno raccomandare e provano a saltare la fila.

6.4.2021

Tanti auguri di pronta guarigione, Sindaco. E grazie, di cuore, per la lezione che hai dato al Paese.

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