Il fatto che una persona sia drogata, ubriaca o comunque incapace di intendere e di volere non ci autorizza a trattarla come un oggetto. Anzi, proprio in quei momenti dovremmo averne maggiore rispetto e cura. Quindi la ragazza di Torino, a mio avviso, non ha nessuna colpa per lo stupro. Lei, in questa storia, è la vittima, i colpevoli sono altri (rileggere più volte prima di commentare).
Punto.
E virgola.
Secondo molte persone dovremmo chiudere qui il discorso. Ma siccome a me di quello che pensano molte persone non me ne frega nulla e mi interessa invece usare questo spazio per diffondere messaggi in cui credo, io aggiungo: ragazzi, date retta al prof., non drogatevi.
Ci sarà il solito imbecille che dirà che è come consigliare alle donne di non indossare la minigonna; qualcuno scriverà che non gliene frega nulla dei miei consigli, qualcun altro dirà che la droga è un diritto.
Bene.
Io ribadisco: se accade qualcosa di brutto, la colpa è tutta del ladro, del violento o dello stupratore.
Ma voi vogliate comunque bene a voi stessi, abbiate cura della vostra integrità, non assumete droghe – tantomeno alle feste, tantomeno tra estranei.
Sono due messaggi importanti che non entrano in alcun modo in contraddizione: da una parte stabilire chiaramente la colpa e dall’altra raccomandare la prudenza.
Una società sana, matura e culturalmente consapevole riesce a tenere insieme questi concetti senza prendere fischi per fiaschi e gridare allo scandalo. Quindi noi non ce la faremo mai.
Roma 22.11.2020
Non offrite agli altri la possibilità di farvi del male.
