La mossa del genio

Ieri notte ho finito di leggere “La mossa del matto” di Alessandro Barbaglia.

Il libro narra le imprese di Bobby Fischer, leggendario e a dir poco stravagante Campione di scacchi americano.

In particolare, racconta la finale del campionato del mondo di scacchi del 1972, quando Fischer, in piena guerra fredda, si giocò il titolo con il Campione del Mondo in carica, il russo Boris Spassky.

Con grande maestria, Barbaglia intreccia questa vicenda storica con l’Iliade – elaborando un azzeccatissimo parallelismo tra Fischer ed Achille, Spassky ed Ulisse.

Inoltre, coglie l’occasione per raccontare la sua difficile e splendida infanzia, segnata dalla prematura scomparsa del padre, psicologo di fama internazionale.

Il tutto con una prosa moderna, lineare, leggera.

“La mossa del matto” si legge rapidamente e con grande piacere, senza alcuno sforzo, ma con tantissima voglia di scoprire come andrà a finire.

È un libro poetico, profondo e colmo di significato che tutti gli appassionati di scacchi dovrebbero leggere.

Quando ho chiuso il romanzo, l’ho portato istintivamente al petto, pensando a quanto Bobby Fischer ci sia, segretamente nascosto, dentro ciascuno di noi.

26.10.2022

Grazie di cuore per averci regalato questo piccolo capolavoro, Alessandro.

110 e lode
❤️

Il primo anno

  • Oggi è un anno
  • Ma dai…
  • Eh già, un anno esatto
  • Come vola il tempo
  • Vero?
  • È impressionante guardarli crescere
  • Esattamente. Due anni fa era un pensiero. Oggi invece viaggia sulle sue gambe… è in giro per l’Italia, mi arrivano foto da ovunque.
  • Che effetto ti fa?
  • È bello. Ma è ancora meglio ricevere i messaggi di chi l’ha conosciuta e ha passato del tempo con lei. Capisci che ciascuno l’ha vissuta a modo suo, ne ha ottenuto una sua personale idea ed esperienza.
  • È un po’ come se avessero parlato con te.
  • Esattamente.
  • Quanto c’è di tuo in lei?
  • Tutto.
  • Vuoi dire che hai raccontato la tua storia?
  • Non esattamente. Ma io, a mio modo, sono ovunque, nei luoghi, nelle riflessioni, in tutti i personaggi. La prima regola, per quanto mi riguarda, è: scrivi solo di cose che conosci bene. Vuoi perché le hai vissute in prima persona, vuoi perché le hai studiate a fondo.
  • Insomma, non mi pare che tu sia entrato in classifica… eppure sembri parecchio soddisfatto del risultato.
  • Molto soddisfatto. Perché ho fatto tutto da solo.
  • Che significa?
  • Che io non ho la tessera di un partito, non ho santi in paradiso, non ho nemmeno un agente se proprio vuoi saperlo. Non vado in televisione, non parlo per radio, non mi invitano ai festival. “Se” c’è una combriccola, una lobby, un circuito, puoi stare certo che io non ne sono parte. Non gioco a paddle, non frequento locali, non vado alle feste. Io la sera sto a casa a scrivere, a studiare.
  • Lo sapevo che eri un nerd… Ad ogni modo, mi stai dicendo che anche tu, come tutti gli sbruffoni, ti sei fatto da solo?
  • Ma quando mai!
  • Ah. Finalmente sei sincero! Allora adesso puoi dire la verità: chi ti ha aiutato, chi c’è dietro? i massoni, i carbonari, i luddisti? Avanti, forza, parla!
  • Mi avete aiutato voi. I lettori del blog che gestisco, e difendo con le unghie e con i denti, un post alla volta, da circa otto anni. Quelli che amano il mio stile. Che condividono i miei pensieri. Che mi scrivono nei commenti: “è esattamente ciò che penso, ma non l’avrei mai saputo dire così bene”. Voi che avete letto e apprezzato e consigliato l’oceano in una goccia.

Perchéq voi siete tutto ciò che ho.

È passato un anno da quando la storia di Clizia è in giro per l’Italia.

E questa è la nostra festa.
🔥❤️🌹

La lettera di Alice

L’altro giorno sono entrato in una libreria a due piani del centro di Roma (Termini) per controllare, in incognito, se avessero o meno il mio romanzo. Le novità della Sperling & Kupfer erano schierate all’entrata del negozio, in bella vista, ma “Fuoco è tutto ciò che siamo” non c’era. Ho chiesto allora aiuto a un commesso che, dopo aver controllato il computer, mi ha assicurato che avevano preso il libro; abbiamo quindi iniziato a girare per il negozio, cercando praticamente ovunque, per fortuna, dopo una decina di minuti abbiamo incrociato un altro ragazzo:

Commesso 1:”A Paoloooo, ma le novità della Sperling nun stanno davanti?”
Commesso 2: “Solo quelli famosi!

Abbiamo quindi ripreso a cercare e dopo altri dieci minuti di ricerche abbiamo trovato “Fuoco è tutto ciò che siamo”. All’ultimo ripiano di una libreria (il più basso).
Coperto da una pila di altri libri (in seconda fila).

Ho pensato tra me e me: è uscito una settimana fa, ho un blog molto seguito e sono di Roma… forse a qualcuno questo libro interessa… mannaggia a voi, poi vi lamentate che non vendete!

Così, per pietà del mio romanzo – e del ragazzo che mi aveva accompagnato in questa estenuante ricerca – ho comprato una copia e mi sono avviato alla cassa.

Quando ho chiesto di coprire il prezzo, il commesso ha aperto e richiuso il libro due volte per poi domandare stupito:

Ma che sei te l’autore?”
“Ehm, sì, sono io, volevo comprare una copia per mandarla a un mio amico”
“Ma che davvero? Direttore, Direttore! Emo fatto na figuraccia!”.

Appena arrivato, il Direttore mi ha chiesto di firmare qualche copia (a proposito, se vi interessa…), mi ha assicurato che avrebbero posizionato il romanzo dove avrebbe dovuto stare e che non aveva davvero idea di come fosse finito lì (io, invece, qualche idea me la sono fatta).

Quando stavo per uscire si è avvicinato nuovamente il commesso.

“Nun se preoccupi, è successo pure a Ammaniti, quello me diceva: lei nun sa chi sono io!”

A quel punto una gagliarda vecchietta ha captato qualcosa della conversazione ed è intervenuta battagliera, mostrandomi tutto il suo sdegno: “Mi scusi tanto, giovanotto, ma neanche io so chi sia lei, mi scusi tanto eh!

“Non si preoccupi, signora, non lo so neanche io, fatemi andare a casa per favore”.

Per fortuna, quando sono arrivato a casa, mi attendeva questa bellissima mail.

Gentile Prof. Saraceni,
Ho infranto la regola che mi sono imposta, secondo la quale non leggo romanzi di scrittori contemporanei, poiche’ essendo la vita troppo breve e il tempo per leggere troppo poco, non posso rischiare di morire senza aver letto prima i grandi capolavori della letteratura passata.
Tuttavia ho voluto interrompere la lettura de “I Buddenbrock” di Thomas Mann, un libro sul burnout che mi serve per la tesi e un saggio su Ludovico Ariosto, per leggere il suo romanzo.
Scelta decisamente azzeccata. “Fuoco e’ tutto cio’ che siamo” e’ un romanzo diverso. Originale. Stimolante. Intellettuale. Intimista.
L’ho letto tutto d’un fiato, facendo fatica a staccarmi.
Mi e’ piaciuto molto il riferimento a immagini musicali, cinematografiche, psicologiche, mai banali, mai scontate.
E’ un libro scritto con intelligenza, con raffinatezza e quella dose di ironia che non guasta.
Lei ha un’innata capacita’ di esprimersi con la scrittura. Lo fa da anni con il suo blog e ora con questo libro. Lei ha un dono Prof., mi prometta che continuera’ a deliziarci con le sue opere.
Io le prometto che le riservero’ un posto d’onore nella mia libreria, tra Dostoevskij e Dumas….

Grazie Prof e buone vacanze,

Alice Rovesti

La fantastica recensione di Alice, davvero inaspettata, mi ha consentito di fare pace con il mondo ed evitare di suicidarmi con un piatto di carbonara vegana.

Vorrei ringraziare di cuore Alice e tutti gli altri utenti che in questi giorni mi stanno scrivendo per raccontarmi cosa ne pensano di “Fuoco è tutto ciò che siamo”, siete la mia più grande forza e il mio maggiore orgoglio.

Andiamo avanti così, alla grande e soprattutto insieme.

Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta

Il Bar Sport

Immaginate di riunirvi una sera, a cena, a casa di amici. Ciascuno porta con sé un libro. Poi, dopo la cena, a turno, ciascuno ne legge poche pagine.

Così, senza perdere troppo tempo a commentare, analizzare, discutere. Il semplice piacere di condividere con gli altri una breve lettura ad alta voce.

Questo è, più o meno, lo spirito che anima il progetto 101 libri.

Ogni settimana pubblico un video in cui leggo poche pagine di un libro che a mio avviso vale davvero la pena leggere.

Nessuna polemica, nessuna discussione.

101 libri è il modo migliore che conosco per sfruttare i social network in maniera “sana” e, per così dire, “ecologica”.

Oggi è il turno di Stefano Benni e del suo ottimo “Bar Sport”.

https://youtu.be/3szTxhJYcBE

Roma A. D. 2019

Diffondiamo cultura e consapevolezza

Educazione Siberiana

Insomma io ho un canale YouTube, ma non è che avessi proprio idea di cosa farci, fino a qualche settimana fa. Poi ho ideato il progetto 101 libri e ora il canale si occupa praticamente solo di questo.

Pubblico video di pochi minuti in cui leggo alcune pagine di un libro che mi è piaciuto particolarmente, scegliendolo tra quelli della mia libreria.

101 libri è un progetto dedicato agli amanti della lettura e della letteratura. Credo che sia un ottimo modo per consentire alle persone di “annusare” lo stile di un autore che magari non conoscono. O per suggerire loro di leggere nuovamente un libro che hanno già letto.

Nessuna polemica, nessuna violenza, nessuna discussione. Nelle mie intenzioni, 101 libri è un progetto sano di vera “ecologia della rete”.

Ridendo e scherzando siamo arrivati alla sesta puntata. Oggi ho scelto, per voi, Nicolai Lilin.

https://youtu.be/WRY37NLstAc

Diffondiamo cultura e consapevolezza

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