Mi piace molto Enrico Ruggeri, credo che occupi un posto di rilievo nella storia della musica italiana e penso che abbia scritto brani indimenticabili per se stesso e per altri artisti – primo fra tutti: il mare in inverno.
Anche per questo motivo sono rimasto parecchio deluso dalla infinita serie di sciocchezze sesquipedali che ha dichiarato al Messaggero.
- Quando il cronista gli chiede del fascismo, Ruggeri risponde che l’unica dittatura che ha vissuto in vita sua è stato il lockdown dovuto al covid.
- Quando gli domandano se è antifascista si rifiuta di rispondere tacciando la domanda di aggressività “pre-dittatoriale” ed affermando che gli ricorda l’omicidio di Ramelli.
- Si vanta di essere andato a letto con più di mille donne.
- Ritiene che la sua carriera musicale sia stata ostacolata dalla sinistra – il che, detto da uno che ha vinto due volte Sanremo, suona parecchio strano…
Ma c’è di peggio – se mai fosse possibile.
- Quando il cronista gli chiede come mai i cantanti del suo romanzo pubblicato nel 2011 siano tutti umanamente deludenti, Ruggeri risponde: volevo raccontare che i cantanti sono spesso deboli, cialtroni e disadattati.
Quello che sarei diventato io se non avessi avuto successo.
Caro Ruggeri, mi dispiace darle una brutta notizia, ma il successo non è una cura, non è una forma salvezza. Il cialtrone, il disadattato e il debole restano tali anche se vendono milioni di dischi.
Il successo non rende le persone più serie, più buone o più sagge.
Lei, ad esempio, ignora che dichiararsi antifascisti dovrebbe essere scontato, visto che l’antifascismo è un valore costituzionale, il più alto di tutti, la base fondante della nostra democrazia.
Lei paragona il 20ennio fascista alle misure prese dal governo italiano – e poi seguite da moltissimi altri Paesi – per combattere una pandemia (sminuendo indecorosamente molte cose veramente drammatiche, come, a mero titolo di esempio, le leggi razziali, i massacri africani e le deportazioni nei campi dì concentramento).
Lei considera le donne al pari di trofei da esporre e si vanta con molta poca signorilità di averne avute tante – come se fosse uno Sgarbi o un Cassano qualunque.
Insomma, signor Ruggeri, c’è una gran bella differenza tra essere “un libero pensatore” ed esprimere opinioni temerarie, del tutto prive di consapevolezza storica e di fondamento.
Dia retta al prof., lei oggi ha scritto la peggiore delle sue canzoni.
26.5.2024
Mi ha salvato il successo
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Purtroppo ho un grande limite, non riesco a scindere la persona dall’artista quando vengono a galla certe dichiarazioni… Ruggeri non riesco proprio a digerirlo, nemmeno se passa una canzone in radio
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