La gerarchia dei valori

(Udine) – Mentre si stava disputando Udinese/Roma, un giocatore della Roma, si è accasciato al suolo lamentando un forte dolore al petto.

Sullo stadio è immediatamente calato un silenzio irreale colmo di preoccupazione. I giocatori e l’allenatore della Roma si sono rifiutati di riprendere il gioco ed hanno chiesto all’arbitro di sospendere la gara – mentre Evan N’Dicka, che era uscito dal campo in barella, veniva trasportato in ospedale.

Ora il ragazzo è fuori pericolo ed è in attesa di essere dimesso dall’ospedale di Udine.

Nella gestione di questa situazione critica il sistema calcio ha mostrato per una benedetta volta il suo volto migliore.

Tutti – dall’arbitro, agli allenatori, ai tifosi – hanno collaborato con grande sportività e altrettanta sensibilità, dimostrando di comprendere benissimo la gravità della situazione.

Soprattutto, hanno dimostrato di avere ben chiaro quale fosse la gerarchia di valori da seguire.

Non era così scontato che accadesse, in un mondo in cui è normale augurare la morte ai giocatori avversari, i genitori si picchiano mentre assistono alle partite dell’oratorio, gli arbitri delle serie inferiori vengono spesso malmenati e le uniche cose che sembrano contare davvero, per tutti i soggetti coinvolti, sono la competizione e il denaro.

Grazie per la lezione di civiltà, Udine.
Tanti auguri di pronta guarigione, Evan.
❤️

Roma 15.4.2024

Diffondiamo cultura e consapevolezza.

Respira

Mi capita spesso di parlare con persone sopraffatte dall’ansia e dallo stress. Si sentono in affanno, in ritardo nel loro percorso di vita, hanno l’impressione di correre tutto il giorno e di non arrivare mai da nessuna parte.

Come criceti in una gabbia.

La cosa più difficile da far capire loro, è che per migliorare la situazione non devono cambiare marcia, bruciare maggiori energie ed aumentare ulteriormente la velocità, devono rallentare.

Perché l’ansia si nutre dell’ansia.
La paura vive di paura.
L’acqua alta spinge un corpo verso la superficie, il panico lo trascina verso il fondo.

Chiudi gli occhi.
Inspira.
Espira.

Oggi, prima di correre a fare qualsiasi cosa, imponiti una pausa di riflessione, metti una croce sugli errori del passato, fissa i minimi obiettivi quotidiani che daranno frutto sul lungo periodo.

Chiudi gli occhi.
Inspira.
Espira.

Cambia direzione.

Libere e vere

(Brescia) – Due ragazze, di quattordici e quindici anni, litigano perché sono interessate allo stesso ragazzo, quindi si picchiano selvaggiamente mentre un nutrito gruppo di coetanei le incita e le riprende col telefonino. Poi, la più grande estrae un coltello e colpisce più volte l’altra – che viene ricoverata in gravi condizioni in ospedale.

Alcuni commentatori, tra i quali anche Gramellini, scrivono che tutto ciò accade per colpa del patriarcato maschilista – una cultura così pervasiva e forte da condizionare anche le adolescenti.

Io credo che questo sia un modo superficialmente femminista di considerare la questione e credo che ragionare così sia parte del problema.

Mi spiego: le donne sono esseri umani. Sono in grado di odiare, di essere violente e cattive, esattamente come i maschi.

Provo ad essere più chiaro: se una ragazza a è possessiva e gelosa non sta imitando uno stereotipo maschilista e patriarcale.

Rinunciare agli stereotipi sessisti significa abbandonare una narrazione ipocrita e superficiale che, pretendendo di identificare il femminile con valori esclusivamente positivi, lo priva subdolamente della sua piena umanità.

Non faremo un passo in avanti sulla strada della parità di genere fino a quando non la smetteremo di privare il femminile della sua sacrosanta e legittima ombra.

Quando una donna è aggressiva, non è vittima della cultura maschile e non sta imitando un maschio.

Il che non significa che le ragazze abbiano fatto bene a picchiarsi – ci mancherebbe.

Significa che rinnegare e rimuovere ogni sentimento di aggressività e violenza nella nostra lettura del femminile è il più subdolo e pericoloso modo di discriminare le donne, rinchiudendole nella gabbia di un modello di luce e di ascetica perfezione.

25.3.2024

Libere di essere umane

La felicità

Oggi è la giornata mondiale della felicità. Di seguito, la classifica delle persone/cose che mi rendono felice.

10 – Chi non ha mai detto e mai dirà una sola volta in vita sua la pericolosissima frase “in fondo, siamo un po’ tutti psicologi”;
9 – Le Serie Tv con la S maiuscola – Breaking Bad; Stranger Things; Games of Thrones – sopra tutte le altre; a pari merito con il Cinema (Fellini, Spike Lee, Sorrentino e Tarantino sopra tutti gli altri) ;
8 – La narrativa e la Letteratura; a pari merito con la musica (ascolto e soprattutto esercizio quotidiano);
7 – Chi ti offre una mano prima ancora che tu abbia bisogno di chiedere aiuto; chi sa ancora dire “grazie”, “per favore” e “scusa”.; chi mentre parli ascolta davvero e fino in fondo, invece di pensare a cosa rispondere quando arriverà il suo turno;
6 – La natura in ogni sua forma e manifestazione: mare, campagna, montagna, alba, tramonto, neve, bosco e, soprattutto, GATTI.
5 – Lo sport come attività e come spettacolo – (💛❤️)
4 – La carbonara – a pari merito con la pizza, la nutellla e la birra ghiacciata (non filtrata). Qui entriamo in zona “idoli pagani”;
3 – La Ricerca – musicale, letteraria, filosofica e psicologica;
2 – Gli studenti che mi supportano (e soprattutto sopportano) qualsiasi cosa faccia ed ovunque vada;
1 – Gli amici di una vita, mia nipote, mia sorella, mia madre, la mia compagna… insomma, la sacra famiglia estesa (eterna croce e delizia).

Premio “stima e rispetto
Chiunque faccia volontariato

Premio “Grazie di esistere
I medici preparati e competenti che non si scordano di essere umani

Premio “Virtuale
Chi legge questi post, apprezza e condivide.

20.3.2024

Cosa ti rende felice?

Abbi cura di te

Alessandro Borghi è probabilmente uno degli attori italiani più noti e promettenti. La sua carriera procede inarrestabile da un successo all’altro. Giovane, bravo, bello. Borghi sembra un uomo completamente “realizzato” – qualsiasi cosa si intenda dire con questa parola.

Mi seguite?
Benissimo.

Adesso immaginate di avvertire una rapida scossa elettrica che attraversa i vostri neuroni alla velocità della luce e vi costringe a storcere la bocca e soffiare forte.

Una, due, tre volte in soli cinque minuti.
All’improvviso.

Non potete fare nulla per evitare che accada. Quando arriva, arriva. Il volto si deforma in una smorfia, le palpebre sbattono, la bocca sbuffa rumorosamente.

Questi sono i sintomi che la Sindrome di Tourette causa ad Alessandro Borghi.

Quando l’ho saputo non ci credevo, poi ho visto alcune recenti interviste – non tagliate – in cui il disagio dell’attore è parecchio evidente. E l’ho ascoltato raccontare di come e di quando ha scoperto di essere malato.

Ad oggi, non esiste una cura.

Io credo che, parlandone apertamente, Borghi stia facendo un grande favore a tutti, per almeno due motivi:

1) discutere pubblicamente di questi temi significa combattere lo stigma sociale che isola i malati e ne peggiora drammaticamente la condizione;

2) esistono forme del disagio psichico e neurologico dalle quali non si può guarire completamente, ma la storia di Borghi dimostra che la consapevolezza, la (ri)educazione e la terapia sono in grado di fare tutta la differenza del mondo.

Grazie di vero Cuore Alessandro,
110 e lode.

17.3.2024

Abbi cura di te
❤️