Sebastian Galassi aveva 26 anni. È morto mentre pedalava freneticamente sulla sua bici per consegnare in tempo un ordine. Il giorno dopo l’azienda per la quale lavorava gli ha inviato una e. mail di licenziamento.
Tanti saluti.
E grazie.
La assurda vicenda di Sebastian, una storia drammatica e kafkiana, ci mette a confronto con tre gravissimi problemi di questo Paese.
1) La scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro. Ogni otto ore, in Italia, muore un lavoratore. Nei casi peggiori è uno studente impegnato nell’alternanza scuola lavoro;
2) Esistono larghissime e inquietanti “zone grigie” dove i diritti e le garanzie previste dalla legge per i lavoratori vengono sistematicamente ignorate o interpretate in maniera creativa;
3) La crescente automazione dei processi lavorativi ne implica la sempre più sconcertante de-umanizzazione.
Ovviamente, questo tema è stato del tutto assente dalla campagna elettorale ed ho come l’impressione che non sarà affrontato in tempi rapidi – considerato che le priorità dichiarate sono chiudere i porti e difendere la famiglia tradizionale.
5.10.2022
Un morto ogni otto ore da più di venti anni e continuiamo a farci prendere in giro da una massa di buffoni.
I lavoratori esigono rispetto, sicurezza, dignità.