Per Alice

(Agrigento) – Alice aveva solo diciassette anni, quando decise di togliersi la vita, gettandosi nel vuoto dalla Rupe Atenea.

I genitori e la sorella hanno sospettato per anni che dietro quel gesto estremo ci fossero uno o più responsabili. Al termine di una delicatissima inchiesta, gli inquirenti hanno confermato i loro dubbi.

Alice, quando aveva 15 anni, era stata stuprata da quattro ragazzi, uno dei quali era il suo fidanzato. L’avevano anche filmata mentre implorava loro di smettere.

“Non voglio”; “mi sento male”; “ti prego, mi uccido”. Queste sono le drammatiche frasi che non hanno lasciato dubbi agli inquirenti.

Ora la Procura contesta al branco la violenza sessuale di gruppo e la produzione di materiale pedopornografico.

“Ho un segreto che mi sta divorando” – scriveva Alice sui social – “ho provato a convincerci e in alcuni momenti me ne fregavo, ma dimenticarlo mai”.

“Io non sono una persona debole, voglio cadere sempre in piedi e voglio averla sempre vinta. Ma questa volta non posso lottare perché non potrò averla vinta mai. Come non posso continuare a vivere così”.

Queste sono le sue parole: prendono alla gola, chiudono lo stomaco. Rendono perfettamente l’idea dell’inferno in cui l’hanno sprofondata.

Credo che siano possibili solo due commenti per una vicenda come questa. 1) Spero
che quei quattro criminali paghino secondo giustizia fino all’ultimo giorno di carcere per ciò che hanno fatto. Spero che in carcere trovino tempo e modo per pentirsene amaramente.

2) Se hai vissuto una storia come quella di Alice non tenerti tutto dentro: chiama un centro anti violenza, raccontalo ai tuoi genitori, parlane con la tua migliore amica. Non c’è nulla di cui tu debba vergognarti; non hai colpe; non sei sola.

Parlane con chi ti ama, saprà bene come aiutarti.

19.2.2023

Un pensiero pieno di amore per Alice,
per tutte le vittime silenziose.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: