La differenza

Dirò una cosa impopolare, quindi so già che un sacco di persone si offenderanno, non saranno d’accordo e si dissoceranno in tutti i modi. Diranno che è colpa mia e di quelli come me se la sinistra perde e perderà sempre. So già come andrà a finire ma devo proprio farlo, lasciate che dica questa cosa, e poi mi prenderò tutte le responsabilità del caso. Ci sono abituato, la verità è sempre scomoda e rivoluzionaria.

Allora, la differenza tra la gente normale e gli elettori di destra non è politica, è umana.

Cosa avrei da spartire io con una persona che pensa di risolvere tutti i problemi del Paese gridando “genitore uno genitore due!” dal palco di un comizio? Cosa avrei da spartire con chi urla “prima gli italiani!1!!!”, con chi indossa giacche delle forze dell’ordine a casaccio e sicuramente mette anche la panna nella carbonara?

Cosa avrei da spartire con gli “ex terroni” che votano lega dopo essere stati insultati per anni, con chi bacia il rosario e ride quando affondano i barconi, con chi sta sempre dalla parte dell’assassino perché il ladro fa schifo – a meno che non abbia rubato 49mln di euro?

Cosa mi unisce a chi alza il braccio destro in segno di saluto, si reca ogni anno in pellegrinaggio alla cripta del duce per onorarne memoria, usa il cristianesimo come pretesto per discriminare e odiare chiunque non abbia le sue stesse idee?

Niente.
Non abbiamo niente in comune.
Niente da condividere.
Niente da dirci.

Siamo come il giorno e la notte, i libri di Eco e quelli di Barbara d’Urso, le trasmissioni di Angela e il GF, chi compra i quotidiani e chi legge solo i social network, Guccini e Sfera Ebbasta.

Non si può dire!
Radical chic!
Professorone!

Mi dispiace amici, ma le cose stanno proprio così. Rivendico la mia totale estraneità al vostro circo di capre ammaestrate. Prendo le distanze. Dichiaro pubblicamente che apparteniamo a razze diverse, non c’è alcuna possibilità di dialogo con chi, a fronte di qualsiasi ragionamento politico, sa scrivere solo “maaaalox”, “rozicate”, “pidioti”.

Andate per la vostra strada, un giorno forse troveremo anche il modo di dialogare, ma per ora non c’è alcun confronto possibile.

14.6.2021

Io ascolto ancora De André, voi tenetevi pure la trap.

Autore: Guido Saraceni

Professore di Filosofia del Diritto e di Informatica Giuridica, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Teramo - In viaggio.

5 pensieri riguardo “La differenza”

  1. Mi sono sempre sentita “diversa”. Da giovane credevo che prima o poi la Verità avrebbe trionfato. Ora so che non sarà così, forse non lo ha mai fatto nella storia dell’uomo sapiens. Pazienza. Meglio stare tra i perdenti, che con loro…

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