Non è vero che oggi è la festa di tutti.
Non è festa per i mafiosi, per i camorristi, per i membri delle logge massoniche deviate. Non è festa per quelli che evadono le tasse, inquinano i fiumi, costruiscono abusivamente edifici di sabbia.
Oggi non è la festa dei furbetti del cartellino, dei compagni di merende, degli imprenditori che ridono soddisfatti dopo un terremoto. Non è la festa dei politici corrotti e dei loro mille corruttori. Non è la festa di chi non va a votare “tanto sono tutti uguali”.
Soprattutto, oggi non è festa per quelli che si professano orgogliosamente “fascisti” e tendono fieri il braccio destro, in segno di saluto.
Il 25 aprile è festa per chi ama questo Paese, la sua sconfinata cultura, la sua arte e la sua Costituzione.
È la festa di una fragile democrazia nata grazie al coraggio e al sacrificio dei nostri avi.
Rispettiamola, onoriamola e difendiamola, tutti i giorni.
È la cosa più bella che abbiamo, la nostra unica e preziosa speranza di un futuro migliore.
Roma A.D. 2019
Ora e Sempre
Questo Suo articolo professa tante verità, che, con profonda realistica amarezza, inducono a ritenere che il 25 aprile è la Festa di una minoranza. Da uomo di scuola, quale sono stato, continuo a credere che la Resistenza e il rispetto della Costituzione sono Valori da trasmettere sui banchi di Scuola.
Voglio continuare a sperare in una Italia migliore: solidale, democratica, libera.
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