Una Serra Di Classe

Sulle pagine di La Repubblica, Michele Serra ci informa del fatto che certi episodi di bullismo riguardano soprattutto gli istituti professionali e i tecnici – non i licei. E questo perché “il livello di EDUCAZIONE, di padronanza dei GESTI e delle PAROLE, di RISPETTO delle REGOLE è direttamente proporzionale al CETO SOCIALE di provenienza”.

Che dire? Si tratta di una tesi volgare e razzista. Serra suppone chiaramente che ogni albero dia i suoi frutti e quindi (pre)giudica i ragazzi in base alla classe a cui appartengono i genitori. Basterebbe questo a far drizzare i capelli. Purtroppo questa prima sciocchezza si fonda su di un’altra e più pericolosa teoria: l’equiparazione esplicita tra rispetto delle regole e ceto sociale.

A me pare che la condotta letteralmente criminale di tanti e illustri professionisti dimostri chiaramente che essere ricchi non significa essere più educati, buoni o rispettosi degli altri. Dallo psichiatra che molesta le pazienti, al miliardario cocainomane che truffa abitualmente lo Stato – potremmo trovare facilmente moltissimi esempi.

Insomma, per quanto riguarda gli studenti, l’unica cosa direttamente proporzionale al ceto sociale di provenienza è il conto in banca dei genitori. Il resto sono solo farneticazioni tristi di chi ha chiaramente frainteso il concetto di lotta di classe.

Andiamo male piccoli (ex) compagni (ex) comunisti.

Molto. Molto male.

Autore: Guido Saraceni

Professore di Filosofia del Diritto e di Informatica Giuridica, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Teramo - In viaggio.

1 commento su “Una Serra Di Classe”

  1. Mi permetto di dare il mio non richiesto parere,non per criticare ma per un confronto. Io infatti io la stimo per quello che scrive e la seguo per questo con interesse.
    Devo ammettere che mi sono stupita per il suo commento, mi pare ci si sia in generale fermati alla superficie… Serra ha detto una verità scomoda e per questo secondo me ha suscitato tutto questo polverone. Ma non ha teorizzato l’equazione istituto tecnico uguale poveri teppisti. Ha denunciato un vuoto educativo che c’è e che le buone scuole del caso non hanno saputo affrontare. Certo che arroganza e bullismi, intolleranze e violenza non son legati al ceto (penso a tanti figli di papà che concepiscono il mondo e le persone come le macchinette del caffè…metti la moneta e ti prendi quel che serve) però è innegabile che l’ambiente in cui i ragazzi sono inseriti li condizioni e che l’educazione passi non solo dalla famiglia, ma da tutte le agenzie educative quali scuola,sport ecc. Credo che serra ci abbia semplicemente e spietatamente detto che non tutti hanno accesso alla medesima educazione. E che ciò è ingiusto e classista.
    Con sincera stima
    Francesca

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